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Museo d’Arte orientale di Venezia

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Fino al 28 aprile 2024

Museo d'Arte Orientale

Il Museo di Arte Orientale di Venezia ospita la gran parte della collezione di Enrico di Borbone, che le acquistò negli ultimi decenni del XIX secolo, durante il suo viaggio in Estremo Oriente (1887-1889). 

Allestita al secondo piano di palazzo Vendramin Calergi, nel 1907 la collezione passò alla ditta austriaca C. Trau che ne iniziò la vendita sino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Dopo il conflitto la raccolta fu incamerata dallo Stato italiano in conto riparazione danni di guerra. Tra il 1925 e il 1928 il soprintendente Gino Fogolari, avvalendosi della collaborazione di Nino Barbantini, allestì il primo Museo d’Arte Orientale statale, all’ultimo piano di Ca’ Pesaro, inaugurandolo nel maggio 1928. 

Il Museo di Arte Orientale di Venezia oggi conserva in buona parte l’allestimento storico del 1928, straordinario episodio museografico di inizio secolo.

Il visitatore troverà pertanto le antiche vetrine in legno, talvolta affollate ma perfettamente armonizzate con gli ambienti barocchi del palazzo riadattati da Barbantini in un insieme di grande fascino. La luce viene tenuta bassa, per motivi conservativi. 

Nelle sette sale dedicate al Giappone si ammirano oggi armi ed armature da parata appartenute ai signori feudali del Periodo Edo (1603-1868), selle e staffe in lacca, una rara portantina per dama, dipinti su carta e seta, abiti in seta dai preziosi ricami. 

Due sale sono dedicate a oggetti in lacca, provenienti da corredi di nozze di ricche famiglie aristocratiche, realizzati con la tecnica del makie, la lacca dorata. Gli strumenti musicali sono eccellenti pezzi artistici usati per l’esecuzione dei principali generi di musica tradizionale giapponese. 

Le opere appartengono prevalentemente al Periodo Edo (dal nome della capitale, Edo, l’odierna Tokyo) o Tokugawa, dal nome della casata shogunale che resse le sorti del paese per oltre duecentocinquanta anni garantendo all’arcipelago un periodo di relativa pace, caratterizzato da un quasi completo isolamento. Non mancano opere più antiche, come una coppia di statue lignee del periodo Kamakura (1185-1333), o lame del periodo Muromachi (1392-1568). 

La sezione cinese espone giade e porcellane di diverse manifatture e un prezioso rotolo dipinto. 

Nella sala dedicata al sudest asiatico si trovano argenti e porcellane thailandesi, manufatti in lacca birmana, rari kris, tessuti batik e marionette in cuoio del wayang, il teatro delle ombre indonesiano.

Alcune opere della collezione sono esposte a rotazione mentre altre come xilografie, altari buddhisti, maschere e costumi da teatro, tessuti e dipinti cinesi e giapponesi o mobili, sono collocate in deposito per motivi conservativi e di spazio.

Gli spazi

Collezione Permanente

Orari e biglietti

Indirizzo

Santa Croce, 2076
30135 Venezia

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