Dal 16 ottobre al 21 dicembre 2025
Rosanna Rossi (Cagliari 1937), compiuti gli studi presso L’istituto d’Arte Zileri di Roma, rientra nell’isola nel 1958. Dopo le prime esperienze all’interno delle attività di Studio 58, caratterizzate da una figurazione espressiva, alterata da suggestioni materiche, la sua ricerca si orienta nel decennio successivo verso un’astrazione che fa interagire reminiscenze naturalistiche nell’uso del colore con le connotazioni segniche di matrice informale.
Gli sviluppi successivi, pur con periodici sconfinamenti nell’ambito del ready-made, mantengono questa ambivalenza progettuale, oscillando costantemente tra un ordine costruttivo di ascendenza concreta e soluzioni materico-espressive dell’astrazione neo-informale. Docente al liceo artistico dal 1968 al 1983, ha insegnato in vari corsi di specializzazione e dal 1984 al 1990 all’Istituto Europeo di Design. Dal 1970 inizia a occuparsi di installazioni permanenti in spazi pubblici. Il suo lavoro continua a scandagliare i linguaggi tradizionali ma all’interno di una figurazione inusitata. In parallelo al proprio linguaggio pittorico identifica nuove possibilità espressive ottenute con materiali poveri, trovati, diversamente utilizzati, scavalca la tradizione precedentemente espressa.
Ciò che più colpisce in Rosanna Rossi è la capacità caparbia e il piglio deciso e determinato con cui, da donna e artista, ha affrontato tutto un lungo percorso di scelte esistenziali ed estetiche, un viaggio ricolmo di serenità e di tranquillità di chi ha la consapevolezza di operare con sincera devozione nel campo dell’arte contemporanea, un percorso costellato di opere che si susseguono e si fortificano l’una con l’altra nella loro coerenza evolutiva. Da uomo provo un grande rispetto per la sua capacità di donna isolana di reclamare un posto nella storia dell’arte italiana che le spetta di diritto. Non è un luogo comune quello in cui le donne hanno più faticato e più sofferto per essere riconosciute allo stesso livello degli uomini, talvolta meno interessanti ma più apprezzati e inclusi nel sistema artistico solo perché il genere era una condizione dominate e determinate. Altre, prima di Rosanna Rossi come Carol Rama e Maria Lai, hanno affrontato con lo stesso coraggio il percorso impervio della ricerca sincera e della devozione totale al lavoro facendolo diventare una scelta di vita che va oltre la semplice occupazione.
Certamente, essere lontana fisicamente dai crocevia artistici e intellettuali internazionali e non essere presente costantemente nei gangli della vita culturale del nostro Paese, non le ha facilitato il compito di essere apprezzata immediatamente e universalmente, la sua presenza con mostre personali pubbliche e private è stata sporadica ma costruita su un lavoro quotidiano e costante che ne è oggi la testimonianza tangibile e diretta di tutto il suo impegno. La sua opera, sempre in sintonia con i tempi, le ha permesso di non essere al margine del pensiero europeo ma vivere in modo contestuale le istanze artistiche e culturali degli oltre cinquant’anni di produzione che ha percorso facendone la compagna di altri importanti e riconosciuti artisti e critici, da Studio 58 a Gillo Dorfles, che le hanno tributato in più occasioni parole e commenti di grande apprezzamento. Mi sento particolarmente onorato e felice di poter contribuire aggiungendo un tassello al suo percorso espositivo e divulgando questo importante corpus di opere costruito e realizzato con un’etica coerente e nella deontologia più
assoluta.
via Francesco Cigna 114, Torino, Italia
Orari di apertura
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| giovedì | 14:30 - 19:30 | |
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| sabato | 14:30 - 19:30 | |
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Dal 11 dicembre al 22 marzo 2026
Abitare le rovine del presente
MACRO - Museo d'arte contemporanea, Roma