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Museo di Antropologia di Napoli

Il Museo di Antropologia

Il Museo di Antropologia di Napoli, istituito nel 1881 su intervento di Francesco De Sanctis, ministro dell'Istruzione del Regno d'Italia, si configurò per molto tempo come insieme di collezioni a volte esposte, più spesso archiviate, collezioni acquisite o costituite dagli esemplari delle ricerche di Giustiniano Nicolucci, eminente antropologo e primo direttore del Museo.

Tra il 1890 ed il 1921, il Museo di Antropologia acquisì notorietà, grazie anche all'impegno di Abele De Blasio e di Vincenzo Giuffrida Ruggeri, quest'ultimo successore del Nicolucci alla cattedra di Antropologia. A partire dagli anni '30 sino agli anni '90, il Museo attraversò un periodo molto difficile per la perdita della cattedra di Antropologia e per le vicissitudini della Guerra Mondiale che comportarono il danneggiamento dei locali in cui erano custoditi i reperti, recuperati dall'illustre biologo Mario Galgano.

Alla fìne degli anni '90 grazie a ricognizioni storiche e al recupero delle collezioni, il patrimonio antropologico è stato esposto in sale del Collegio Massimo dei Gesuiti e il Museo di Antropologia ha riconquistato a pieno il suo prestigio e ruolo.

La superfìcie espositiva di circa 180 mq si articola in due sale attrezzate con importanti vetrine.

ll patrimonio del Museo è costituito da oltre 26.000 reperti che raccontano la biodiversità umana, l’evoluzione biologica e culturale dell’uomo: qui si trovano i calchi dei crani degli Ominidi come il cranio infantile di Australopithecus africanus e la calotta cranica di Homo erectus pekinensis realizzata nel 1936, insieme a manufatti ltici e archeologici come i bifacciali paleolitici, le asce neolitiche in pietra levigata, le ceramiche dell’Età dei Metall, scudi in pelle provenienti dall’Africa, aste cerimoniali e oggetti delle popolazioni indigene dell’Isola Palawan (Filippine) e della piccola Andaman. Di importante valore sono le quattro mummie umane sudamericane di epoca precolombiana. 

Nella sezione di reperti osteologici umani, molto suggestivi  sono i crani affetti da anomalie morfologiche e traumi appartenenti alla Collezione Craniologica di Giustiniano Nicolucci e i crani provenienti dagli scavi della Pompei del 79 d.C.

Degno di nota è il cranio “esploso” e i reperti di pelle umana tatuata derivanti dalle ricerche di Abele De Blasio.

Gli spazi

Orari e biglietti

Indirizzo

via Mezzocannone, 8
80134 Napoli

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