Dal 31 ottobre al 4 marzo 2026
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Con il titolo La Sagesse des lianes, il PAV– Parco Arte Vivente è lieto di annunciare l’apertura della mostra personale di Binta Diaw a cura di Marco Scotini. Dopo le personali di Navjot Altaf, Arahmaiani, Regina Jose Galindo, la mostra di Binta Diaw è un ulteriore messa a fuoco del rapporto tra natura e pensiero femminile in un momento come l’attuale.
La mostra prende il titolo dall’elemento vegetale della liana in forma poetica e politica: una pianta rampicante che si attorciglia e resiste alle intemperie, capace di aprire percorsi imprevisti e costruire nuove alleanze vitali con le altre piante dell’ambiente circostante. Diaw si ispira alle tradizioni delle donne afrodiscendenti e alle identità diasporiche per affrontare questioni attuali: questa memoria violenta e vivente riguarda la sopravvivenza di tutti, in un ecosistema ormai giunto al collasso.
Nata a Milano da genitori senegalesi nel 1995, Diaw ha sviluppato una ricerca che intreccia ecologia, femminismo nero e memoria diasporica, mettendo al centro del suo lavoro il rapporto tra corpo, natura e storia coloniale. La pratica artistica di Diaw mette in campo un bagaglio simbolico e iconografico forte e radicato nelle sue origini di artista-donna-nera all’interno del sistema culturale eurocentrico e si configura attraverso geografie e riferimenti visivi disparati, all’intersezione di storie e latitudini che possono apparire agli antipodi. Utilizza materiali tra organicità e artificio: la terra come elemento di riconnessione al mondo naturale e i capelli sintetici, usati dalle donne africane come extension della loro capigliatura, simbolo di bellezza e identità culturale.
Al centro della mostra vi è la riflessione sul corpo diasporico e collettivo come luogo di resistenza e di alleanza con il vivente. Così come le liane non crescono mai isolate ma trovano sostegno e possibilità di ascesa solo intrecciandosi con altre piante, anche la memoria della diaspora africana viene raccontata come un tessuto di legami, solidarietà e pratiche di cura. La relazione con la natura diventa spazio politico, territorio relazionale e archivio di saperi ancestrali che si oppongono alla logica estrattivista della piantagione coloniale.
Via Giordano Bruno, 31 , Torino, Italia
Orari di apertura
| apre - chiude | ultima entrata | |
| lunedì | Chiuso | |
| martedì | Chiuso | |
| mercoledì | Chiuso | |
| giovedì | Chiuso | |
| venerdì | 15:00 - 18:00 | |
| sabato | 12:00 - 19:00 | |
| domenica | 12:00 - 19:00 |
Sempre
3.00 € invece di 4.00€
Non ci sono mostre in corso.
Biglietto gratuito il primo sabato del mese;
Ridotto negli altri giorni per collezione e mostre;
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Dal 11 ottobre al 18 gennaio 2026
18ª Quadriennale d'arte
Palazzo Esposizioni Roma, Roma
Artsupp Card: museo + mostre 10.00 €