Dal 21 marzo al 25 agosto 2024
Carsten Nicolai (Karl-Marx-Stadt, 1965) conosciuto anche come Alva Noto, pseudonimo che utilizza per le produzioni musicali, è un artista e musicista tedesco. Co-fondatore dell’etichetta indipendente Raster-Noton nel 1994, la sua ricerca si muove costantemente nello spazio di confine tra arte visiva, musica e scienza.
Nicolai inizia il suo percorso come artista ma è attraverso l’interesse per il suono e la sua componente fisica, di cui inizialmente studia le alte frequenze, che giunge progressivamente alla musica elettronica. Cosciente che la musica rappresenta solo una parte dello spettro sonoro, quella udibile e riconoscibile dall’orecchio umano, nella sua pratica indaga le potenzialità espressive e conoscitive che risiedono al di là dei confini imposti dalla musica tradizionalmente codificata.
Muovendosi con libertà tra universi e immaginari microscopici e macroscopici, il lavoro è alimentato dalla consapevolezza che tempo, spazio e suono sono eternamente connessi. Forte anche di una formazione in architettura, Nicolai esplora le possibilità offerte dal suono di generare spazi fisici e insieme sociali con l’intenzione di «evocare intense atmosfere», un proposito che accompagna tutta la sua ricerca e che si manifesta soprattutto nella dimensione più performativa.
Convinto che «la bellezza della musica elettronica è rappresentata dal fantasma nella macchina», Nicolai è affascinato dalla performatività intrinseca ai diversi dispositivi che utilizza per generare suoni e comporre, i quali, una volta impostati determinati parametri, manifestano una propria vitalità indipendente. L’interesse per la vita delle macchine caratterizza anche il suo rapporto con la scienza e la sua storia: a tratti scettico nei confronti delle più nuove tecnologie, l’artista volge spesso lo sguardo a invenzioni del passato recente e remoto rintracciando in esse, e nell’attitudine dei loro inventori, un principio di ispirazione poetica. Tale idea si inscrive nella più ampia volontà di stabilire un parallelismo costante tra artista e scienziato, che lo induce spesso a integrare nel suo pensiero molteplici paradigmi scientifici.
È questo il caso di HYbr:ID, progetto iniziato nel 2021 e ispirato in parte dal modello dello spazio- tempo di Hermann Minkowski. HYbr:ID è caratterizzato dalla compresenza di metodi compositivi eterogenei che confluiscono in un insieme di tracce nelle quali Noto genera cosmogonie sonore che ricombinano geometrie e distopie in un'oscillazione tra ritmi più stilizzati, dilatati e atmosfere oniriche fatte di basse frequenze. Il paesaggio sonoro, denso di una combinazione di toni meditativi e risonanti, emana una vibrazione estensiva che evoca una distesa cosmica.
HYbr:ID Vol. 1 (2021) raccoglie le musiche commissionate per Oval, un pezzo coreografico diretto da Richard Siegal ed eseguito dallo Staatsballett Berlin. HYbr:ID Vol. 2 (2023) riunisce invece le musiche commissionate per il balletto Ectopia, sempre diretto da Richard Siegal e portato in scena dal Tanztheater Pina Bausch.
In occasione della mostra Alva Noto propone, in anteprima, il terzo capitolo inedito della serie HYbr:ID.
Via Nizza, 138, Roma, Italia
Orari di apertura
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mercoledì | 12:00 - 19:00 | 18:30 |
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