Dal 27 marzo al 27 luglio 2025
William Congdon. Paesaggio come misura del corpo, una mostra a cura di Pasquale Fameli e Giovanni Gardini, in collaborazione con The William G. Congdon Foundation, il Museo Diocesano di Milano e la Galleria d’Arte Contemporanea della Pro Civitate Christiana – Assisi.
La mostra si focalizza su un preciso aspetto della produzione pittorica di William Congdon (1912-1998): la rappresentazione del paesaggio e l’interpretazione di fenomeni atmosferici che caratterizzano la pianura padana. Il percorso espositivo consta di oltre venticinque opere tra olii e pastelli, editi e inediti, appartenenti a una fase avanzata della sua attività, quella degli anni Ottanta, che tende a una radicale riduzione dei dati figurativi a vantaggio di una visione astratta ed essenziale, ma al contempo carica di significati esistenziali. Si tratta di una fase in cui l’artista sembra tornare a confrontarsi con soluzioni tra le più identificative della sua generazione e del contesto culturale d’origine, pur operando nella periferia lombarda e anzi trovando in essa gli stimoli ideali per composizioni estremamente semplificate nella strutturazione delle superfici.
Congdon rimedita infatti sulla pittura a campi di colore che già nel corso degli anni Cinquanta aveva caratterizzato le esperienze più contemplative dell’Espressionismo Astratto statunitense, giungendo così a una riprogettazione aniconica dello spazio pittorico, ma con obiettivi e significati divergenti da quei presupposti storici. L’ipotesi di fondo è che tali opere, apparentemente distanti dalla sua più nota produzione a tema religioso, provvedano invece a una sublimazione di quei valori non solo nei rapporti di equilibrio tra le campiture e le masse, ma anche nella più diretta relazione tra immagine e corpo che emerge dal processo formativo.
Il simbolo del Crocifisso diventa infatti la struttura formale a partire dalla quale l’artista traccia schemi spaziali ambivalenti, nei quali gli orizzonti, i campi, i cieli e i terreni si rapportano come fossero visti simultaneamente di fronte e dell’alto. I piani verticali e quelli orizzontali si rovesciano gli uni negli altri, si invertono di continuo per generare immagini concrete e al contempo astratte.
Nella più tarda produzione di Congdon, il corpo, sublimato nel simbolo della Croce, diventa quindi misura del paesaggio, tanto da stabilire una continuità, se non una vera e propria identificazione, tra le due entità. Tali paesaggi si costituiscono pertanto come proiezioni dirette di una corporeità materiale e al contempo ideale, emanazioni di una fisicità inquieta e imperfetta alla ricerca di un ordine, quello del quadro, entro cui espandersi e contrarsi, dispiegarsi e comprendersi, stabilendo nuovi equilibri.
La mostra ha il Patrocinio del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, di AMEI, Associazione Musei Ecclesiastici Italiani e dell’Associazione culturale Casa Testori; ha il sostegno di Devotio, manifestazione internazionale di prodotti e servizi per il mondo religioso e della Names Europe, Assicurazione fine arts.
Via Riva di Reno, 57, Bologna, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | Chiuso | |
martedì | 15:00 - 19:00 | |
mercoledì | 15:00 - 19:00 | |
giovedì | 10:00 - 13:00 | |
15:00 - 19:00 | ||
venerdì | 10:00 - 13:00 | |
15:00 - 19:00 | ||
sabato | 10:00 - 10:00 | |
15:00 - 19:00 | ||
domenica | 10:00 - 13:00 | |
15:00 - 19:00 |
Dal 28 febbraio al 25 maggio 2025
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Kunsthalle Wien, Vienna