Dal 15 marzo al 31 agosto 2025
La vita sulla Terra è gestita da un software sofisticato e invisibile che ci permette di esistere, un calcolo sottile fatto di milioni di correlazioni ed equilibri tra uomo, specie animali, vegetali, funghi, batteri, minerali, campi magnetici, scudi atmosferici, ciclo dell’acqua e risorse minerarie, frutto di millenni di adattamento. Continenti, oceani e poli sono da considerarsi oramai un’unica rete neurale, un habitat mundi di connessioni.
Nell’Antropocene, inquinanti, fake news, propaganda, virus, economia, energia, si propagano sull’intero sistema planetario sempre più velocemente e potenzialmente con esiti fuori controllo. La correlazione tra criticità ambientali, aumento della dipendenza dalla tecnologia, potenzialmente distruttiva nelle nostre mani e involuzione culturale dell’Occidente, non è mai stata così alta nei secoli precedenti.
La video installazione di Alessandro Zannier, supportata da OOM(Alex Piacentini e Nicholas Bertini), propone una visione artistica ed emotiva della moltitudine di big data ambientali e antropiciregistrati in questi ultimi anni, molti dei quali forniti dalle Università e dal CNR, mettendo in scena il crescendo esponenziale delle iperboli dei grafici sugli allarmi denunciati dall’Agenda 2030, verso l’inevitabile raggiungimento del “tipping point”, o punto di singolarità, oltre il quale le reazioni a catena divengono rapide, impattanti e irreversibili.
L’installazione suggerisce, con l’ausilio di immagini di repertorio e di dati statistici, una correlazione tra impoverimento culturale e aumento dei danni ambientali. Le perdite subite dal patrimonio artistico e storico mondiale nei secoli ad opera dell’uomo, unite a recenti studi su impoverimento del lessico, semplificazione dell’analisi di sistemi complessi, analfabetismo funzionale, dipendenza da protesi cognitive tecnologiche e in genere sul livello di istruzione dei Paesi cosiddetti civilizzati, oramai in netto regresso, lasciano terreno fertile alle peggiori propagande e a un’insofferenza sempre più palpabile verso l’analisi della complessità e verso la sfera intellettuale della società.
L’opera, installata nella sala immersiva M9 Orizzonti, accompagna lo spettatore idealmente lungo l’andamento di queste curve esponenziali in 10 minuti complessivi di crescendo emotivo, supportata dall’altro elemento protagonista che è Escalation soundscape, l’installazione sonora realizzata dall’artista stesso, anche musicista e autore di lungo corso con lo pseudonimo di Ottodix.
Via Giovanni Pascoli, 11, Mestre, Italia
Orari di apertura
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