logo
IT
EN
FR
DE
ES
logo
IT
EN
FR
DE
ES
VOI SIETE QUI
conclusa

VOI SIETE QUI

Dal 27 giugno al 31 ottobre 2025

Palazzo Attems Petzenstein - Pinacoteca

Palazzo Attems Petzenstein - Pinacoteca

Piazza Edmondo De Amicis, 2, Gorizia

Chiuso oggi: apre domani alle 09:00

Profilo verificato


Inaugura il 27 giugno Voi siete qui, la nuova esposizione che è parte del programma di “GO! 2025”, Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025. Organizzata da Erpac Fvg – Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, la mostra è un viaggio ideale tra luoghi e memorie del territorio Goriziano dal Settecento alla Prima Guerra Mondiale, con qualche sconfinamento: un percorso fatto di oggetti, opere d’arte, fotografie, documenti e libri che raccontano una storia piena di sfaccettature, restituita al pubblico attraverso una selezione di elementi significativi ad alto valore simbolico provenienti dalle collezioni dei Musei Provinciali. Voi siete qui è ospitata a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, e sarà visitabile fino al 31 ottobre 2025. 


L’idea della mostra nasce dalla volontà di definire l’identità di un territorio attraverso le raccolte che si sedimentano, nel corso dei secoli, in musei, biblioteche e archivi: in particolare, l’identità di un territorio multiculturale come il Goriziano è per sua natura sfaccettata e indefinibile, e il suo patrimonio culturale ne costituisce la cartina di tornasole. Da qui, il racconto del territorio attraverso la messa in scena delle collezioni dei Musei Provinciali di Gorizia. I visitatori di Voi siete qui potranno così scoprire più anime della città: dalla storia istituzionale, politica ed economica, custodita nei documenti dell’Archivio Storico Provinciale, al patrimonio librario plurilingue della Biblioteca Provinciale, che testimonia il prestigio editoriale del territorio, scelto da figure come Giacomo Casanova e Rodolfo Coronini. Il volto visibile di Gorizia prende poi forma nella Fototeca e nella Pinacoteca, che conservano le espressioni più significative della produzione artistica locale, includendo anche le celebri opere del goriziano Giuseppe Tominz, insieme a quadrerie di famiglia e di ordini religiosi.


La collocazione geopolitica prima della Contea e poi della Provincia di Gorizia è illustrata da pergamene imperiali e da una serie di carte geografiche provenienti dall’Archivio Storico Provinciale. Il volto della città viene invece raccontato da mappe,dipinti e soprattutto dalle fotografie e dalle cartoline che costituiscono il ricco patrimonio della Fototeca. Uno straordinario documento del paesaggio agrario del territorio si trova invece nella Pinacoteca ed è costituito da un dipinto commissionato a fine Ottocento a Hugo Charlemont dalla Imperial Regia Società agraria di Gorizia e raffigurante la frutta del Goriziano nelle sue infinite varietà, apprezzatissime in tutta Europa: ciliegie, susine, mele, pere, lamponi, ribes, pesche, azzeruoli, albicocche, limoni, meloni, uva, noci, castagne. Il dipinto era un dono per il Presidente del sodalizio, il Conte Francesco Coronini del ramo di San Pietro, in occasione del venticinquennale della sua presidenza, iniziata nel 1870: si spiega così l’accuratezza nella resa quasi fotografica della frutta, sapientemente disposta secondo le diverse epoche di maturazione. Il Goriziano è un territorio di confine e perciò multiculturale e poliglotta, come rivelano infiniti e multiformi indizi: dalle ricette di cucina alle locandine del teatro, passando per la ricca produzione libraria multilingue e le scuole di eccellenza, come quelle dei Gesuiti, delle Orsoline e il leggendario Staatsgymnasium.

Leggi di più

Info e orari

pointer icon

Piazza Edmondo De Amicis, 2, Gorizia, Italia

Apri la mappa

Orari di apertura

apre - chiude ultima entrata
lunedì 09:00 - 19:00 18:30
martedì 09:00 - 19:00 18:30
mercoledì 09:00 - 19:00 18:30
giovedì 09:00 - 19:00 18:30
venerdì 09:00 - 22:00 21:30
sabato 09:00 - 22:00 21:30
domenica 09:00 - 19:00 18:30

null

Altre Mostre

a Gorizia

Ricerche correlate

L'Italia dei primi italiani
Capolavori in Piemonte tra ‘700 e ‘800
Giovanni Fattori