Il complesso monumentale di Santa Maria della Vita, riaperto al pubblico a maggio 2010 in seguito ai restauri, costituisce il cuore del centro storico di Bologna, il cosiddetto Quadrilatero.
La chiesa, con la cupola disegnata dal Bibiena, è il più importante esemplare di Barocco bolognese; al suo interno custodisce il famosoCompianto sul Cristo Morto di Niccolòdell’Arca, quell’ "urlo di pietra", come lo ha definito Gabriele D’Annunzio. Accanto alla chiesa l’Oratorio, in cui è possibile ammirare il gruppo scultoreo del Transito della Vergine di Alfonso Lombardi, e il Museo della Sanità e dell’Assistenza.
Il complesso dedicato alla Santa Maria della Vita fu eretto nel 1261 dal perugino Raniero Barcobini Fasani, che fondò la confraternita dei Battuti Bianchi e istituì un ospedale per la cura e l’assistenza di infermi e pellegrini. Nel corso dei secoli divenne importante luogo di cura e grandioso Santuario, arricchito di splendide opere d’arte.
Con le riforme napoleoniche di fine Settecento i beni della Confraternita vennero espropriati e resi pubblici. A partire dal 1801 nel Grande Ospedale della Vita e della Morte confluirono anche altri ospedali bolognesi, fino al 1814, anno in cui il complesso assunse la nuova denominazione di Ospedale Maggiore, poi raso al suolo dai bombardamenti del 1943.
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