Metauros da sempre ha avuto una forte connotazione commerciale, fatta di fitti contatti e scambi. Tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C. inizia a stringere rapporti più solidi con Rhegion e con Locri, sullo Ionio. Le influenze locresi si manifestano soprattutto nelle arule (altari) fittili con scene di zoomachia (combattimenti tra animali) e sfingi che probabilmente erano impiegati per rituali in onore del defunto, segnalando al contempo la presenza della tomba.

Coppa rodio-cretese, con decorazione dipinta con volatile, coppa da vino caratterizzata dalla raffigurazione di un uccello acquatico dal chiaro significato sacrale. 650-600 a.C.  

La necropoli di Mètauros ha fornito importanti dati sui commerci che interessano in età arcaica  l’area tra lo Stretto e il Tirreno meridionale. Sono in particolar modo le anfore da trasporto, reimpiegate come sepolture e rinvenute nella necropoli, che ci danno indicazione del ruolo commerciale di Mètauros. Anfora punica da trasporto VI-V a.C. (di produzione cartaginese); anfora fenicia VI a.C.- (tipo simile a quelle rinvenute nella necropoli di Milazzo); anfora etrusca da trasporto, con segno di impressione digitale su una delle anse VI a.C.

Cratere attico a figure nere, con scena dionisiaca. Si riconosce Dioniso, dio del vino, con corno potorio, con corteo di sileni con strumenti musicali e attributi fallici e menadi. Le scene rappresentate richiamano al simposio, banchetto destinato alla degustazione dei vini con intrattenimento di canti, danze, musica o recite.

Lekane calcidese a vernice nera aniconica con coperchio.

Ceramica fine da mensa, rivestita con vetrina e variamente decorata; prevale la forma della ciotola destinata ad un uso sia individuale che collettivo o di rappresentanza.

Questa ricchissima sepoltura ad incinerazione restituisce un corredo funerario articolato e di pregio. I resti del defunto erano stati conservati all’interno di un’anfora calcidese a figure nere. Componenti del ricco corredo funerario sono, oltre al modellino di biga in bronzo, una testa di bovino in bronzo, una vaschetta fittile, tre piastrine quadrangolari bronzee, un elemento triforato in bronzo e una kylix attica tipo Kassel.

Questa ricchissima sepoltura ad incinerazione restituisce un corredo funerario articolato e di pregio. I resti del defunto erano stati conservati all’interno di un’anfora calcidese a figure nere. Componenti del ricco corredo funerario sono, oltre al modellino di biga in bronzo, una testa di bovino in bronzo, una vaschetta fittile, tre piastrine quadrangolari bronzee, un elemento triforato in bronzo e una kylix attica tipo Kassel.

Particolare del modellino di biga in bronzo, facente parte del corredo Petrelli.