L’edificio che ospita il Museo Giannettino Luxoro, con gli arredi in esso contenuti, è divenuto proprietà del Comune di Genova nel 1946, grazie al lascito testamentario dell’ultimo proprietario, Matteo, rimasto senza eredi diretti, il quale ne ha disposto la trasformazione in un museo pubblico intitolato alla memoria del nipote Giannettino Luxoro, morto prematuramente durante la Prima Guerra mondiale.
Questa deliziosa villa, immersa nel verde dell’ultimo tratto dei parchi di Nervi, nella zona di Capolungo, affacciata a picco sul mare, era stata costruita nel 1903 su progetto del fratello maggiore di Matteo, l’ingegnere Pietro Luxoro, ispiratosi ai modelli dell’architettura genovese sei-settecentesca.
Fin dall’inizio questa dimora di villeggiatura era stata in realtà concepita come prezioso contenitore, internamente decorato con stucchi ed affreschi di gusto storicistico, dove ambientare le raccolte artistiche acquisite a partire dalla seconda metà del XIX secolo dai Luxoro, una famiglia genovese che tra i suoi membri annovera il celebre pittore Tammar, zio paterno di Pietro.
Le preferenze di questi appassionati collezionisti riguardavano soprattutto l’ambito delle arti decorative e in modo particolare la produzione ligure dei secoli XVII e XVIII, anche se non mancano nel Museo oggetti di natura e provenienza diverse.