L’odierno borgo di Vetulonia, posto a circa 340 m s.l.m., domina la pianura grossetana che in età etrusca era occupata dal Lago Prile, un’ampia laguna che permetteva lo sbocco sul mare, sulla quale si affacciava anche la città di Roselle. L’area archeologica è suddivisa in diversi settori, che comprendono porzioni di abitati (Costa Murata, Costia de’ Lippi e Scavi città-Poggerello Renzetti) e tombe monumentali (Pietrera, Diavolino II e Belvedere).L’itinerario può iniziare da Scavi Città, un’ampia parte dell’abitato etrusco databile tra il III e la metà del I secolo a.C., e proseguire a Costia de’ Lippi, con muri di terrazzamento relativi ad un quartiere abitativo di età ellenistica. Si accede poi a Via Case di Siena dove si trova l’ingresso all’area di Costa Murata, un’area frequentata dalla fine del VII secolo a. C. fino all’età tardo-repubblicana. All’inizio era probabilmente destinata ad area sacra, come ha suggerito il ritrovamento di una stipe votiva ricca di ceramiche greche di VI e V secolo a.C., esposte al Museo Archeologico di Vetulonia, mentre oggi propone abitazioni di periodo ellenistico-romano insieme a un panorama mozzafiato.Lasciandosi alle spalle il borgo di Vetulonia e scendendo sulla via dei Sepolcri, si incontra la tomba a camera arcaica del Belvedere, e proseguendo ancora i due tumuli monumentali di VII secolo a.C., conosciuti come tombe del Diavolino II e della Pietrera.