Dal 14 febbraio al 13 novembre 2020
Dall'incontro tra lo straordinario patrimonio del Gabinetto Disegni e Stampe della Fondazione Musei Civici di Venezia e la lungimiranza di Save Venice è nata questa presentazione, che raccoglie una selezione di 64 disegni restaurati, parte di tre album di altrettanti maestri del settecento veneziano: Giambattista Tiepolo, Pietro Longhi e Francesco Guardi.
Sono nuclei eccezionali sia per numero, sia per qualità dei fogli, riuniti già dai loro autori e rimasti intatti dopo secoli. Non disegni finiti, opere autonome destinate a collezionisti, ma studi e schizzi funzionali al lavoro degli stessi artisti e delle loro botteghe, tracciati nell'arco di anni, preziose testimonianze dell'arte e dei processi creativi dei tre artisti ma anche della vita e della fisionomia della città e dei suoi abitanti.
L'album di Giambattista Tiepolo fu donato al Museo Correr nel 1885 dal pittore triestino Giuseppe Lorenzo Gatteri, che lo acquistò in giovinezza, dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti a Venezia, non per collezionismo ma come supporto per la propria attività di artista. I due fondi di bottega di Pietro Longhi e Francesco Guardi furono invece acquistati da Teodoro Correr dai figli degli stessi artisti non molto tempo prima della sua morte, avvenuta nel 1830, quando il suo lascito alla città formò il primo nucleo dei Musei Civici.
Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 - Madrid 1770), del quale nel 2020 ricorrono i 250 anni dalla morte, realizzò l'album nel periodo della maturità. Al suo tratto è talvolta affiancato quello del figlio Giandomenico, che continuò a usare il quaderno anche dopo la morte del padre, per altri disegni preparatori. È uno dei più importanti nuclei esistenti su carta azzurra di Tiepolo, disegnatore prolifico che ha esplorato ogni genere e tecnica, che qui rappresenta prevalentemente il corpo umano.
Per Pietro Longhi (Venezia 1701 – 1785) i soggetti privilegiati sono prevedibilmente gli interni delle case del patriziato e la vita quotidiana dei veneziani, di cui era attento osservatore e che registrava in presa diretta. In questo che è il suo più importante e consistente corpus grafico troviamo accanto ai disegni, di veloce esecuzione, con carboncino e gessetto bianco, di interni e persone, appunti sugli oggetti della scena, panneggi, bottiglie, seggiole, elementi che avrebbero poi trovato posto nei suoi quadri.
Dorsoduro, 3136, Venezia, Italia
Orari di apertura
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giovedì | 10:00 - 18:00 | |
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domenica | 10:00 - 18:00 |