Il Museo di Torcello, di proprietà della Città metropolitana di Venezia e ospitato negli edifici un tempo sede del potere civile dell’isola, è organizzato in due sezioni: la sezione Archeologica che ha sede nel palazzo dell’Archivio, con loggia al piano terreno e grande trifora al piano superiore; la Medievale e Moderna che si trova, invece, nel palazzo del Consiglio, una struttura trecentesca di stile gotico con bifore e piccola torre con campana.
L’istituzione del Museo di Torcello, voluta nel 1870 dal Prefetto di Venezia Luigi Torelli e da Nicolò Battaglini, suo primo direttore, ha lo scopo di salvare dalla totale dispersione le testimonianze della storia di un isola che - se appariva in quegli anni abbandonata e impoverita anche della sua comunità – era stata uno dei primi insediamenti lagunari, struttura di approdo e di commerci legata ad Altino, sede vescovile, città florida e produttiva.
Donato alla Provincia di Venezia nel 1874, il museo originario si arricchisce nel 1889 del palazzo dell’Archivio e di una seconda raccolta, per dono del nuovo direttore Cesare Augusto Levi. Nel 1913 le due collezioni si fusero per poi essere riorganizzate cronologicamente in due sezioni negli anni 1929-30.
L’attuale allestimento ha confermato la distinzione cronologica nelle due sezioni espositive suggerendo un percorso che, partendo dai ritrovamenti che attestano scambi commerciali nella laguna già in epoca micenea, si snoda tra testimonianze venete, preromane e romane, bizantine e altomedievali e attraversa i tempi gloriosi della Serenissima per giungere sino al XIX secolo.
La Sezione Archeologica offre reperti dal paleolitico alla tarda romanità, conserva esempi di ceramica greca, italiota ed etrusca e di ceramica romana; bronzetti protostorici e romani ad uso cultuale, personale e ornamentale come fibule e specchi; esempi di scultura greca di piccole dimensioni, copie e rielaborazioni romane di originali greci, monumenti funerari, ritratti urne, are e cippi.
La Sezione Medievale e Moderna espone opere e documenti datati dal VI al XIX secolo.
Plutei, capitelli e frammenti architettonici, anche iscritti, percorrono il modificarsi degli stili e dei motivi decorativi nel costruito. Significative testimonianze del passato dell’isola, sono i frammenti di mosaico parietale e la Pala d'Altare in argento dorato del XIII secolo, provenienti dalla Basilica, e la statua lignea di Santa Fosca giacente. Alla Chiesa di S. Antonio (ora distrutta) appartenevano le tele della scuola del Veronese con le storie di Santa Cristina, l'Annunciazione e l'Adorazione dei Magi.
Come arrivare
Servizio pubblico di navigazione ACTV: linea 12 VENEZIA (F.te Nove) - MURANO - MAZZORBO - BURANO - TREPORTI - PUNTA SABBIONI (e viceversa) e linea 9 Burano - Torcello (e viceversa) con cambio a Burano.
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