Dal 17 ottobre al 15 febbraio 2026
Il Museo Accorsi-Ometto prosegue la sua ricerca sull’arte italiana del Novecento, indagando il ruolo dello Spazialismo nel rinnovamento artistico dell’immediato secondo dopoguerra.
La trasformazione dell’arte italiana iniziata nella seconda metà degli anni quaranta è inimmaginabile senza l’approccio concettuale al problema dello spazio, individuato dai protagonisti del Movimento spazialista attraverso segni, linee, buchi e tagli nelle tele. Lo Spazialismo, o “concetto spaziale dell’arte”, coinvolge intellettuali, letterati, scrittori, poeti che riconoscono in Lucio Fontana un leader provocatore e rivoluzionario.
La mostra, a cura di Nicoletta Colombo, Serena Redaelli, Giuliana Godio e con la consulenza scientifica di Luca Massimo Barbero, raccoglie ventiquattro maestri per oltre cinquanta opere provenienti da musei, raccolte istituzionali e private.
Si comincia con la sezione dedicata a Lucio Fontana, ideatore dei buchi, in cui il vuoto diventa elemento costruttivo di un nuovo cosmo, e sperimentatore dei tagli, realizzati per introdurre fisicamente la tridimensionalità in pittura. Si prosegue poi con la pittura di Roberto Crippa, artista in dialogo con le tendenze internazionali del gesto e del segno, interpretate in formule vorticose e dinamiche, con escursioni nel surrealismo e nel primitivismo totemico.
Lo Spazialismo milanese, fucina creativa delle ricerche del movimento, è rappresentato da autori interessati a implicazioni surrealiste ed esistenziali come Gianni Dova, Cesare Peverelli, Emilio Scanavino, Ettore Sottsass, Beniamino Joppolo, Aldo Bergolli, Gian Carozzi.
Protagonisti delle dirompenti novità della pittura astratta degli anni cinquanta, con un’attenzione squisitamente veneta alla luce e al colore, sono invece gli spazialisti veneziani Virgilio Guidi, Tancredi Parmeggiani, Mario Deluigi, Edmondo Bacci, Vinicio Vianello, Gino Morandis, Bruna Gasparini, Ennio Finzi, Saverio Rampin e Bruno De Toffoli.
Dal carattere inclusivo del movimento e dalla ampia visione strategica del gallerista Carlo Cardazzo derivano le temporanee presenze “spazialiste” di Roberto Sebastián Matta Echaurren, di Giuseppe Capogrossi, di Enrico Donati, Iaroslav Serpan e di Remo Bianco, testimoni delle contaminazioni surrealiste, segniche e nucleari ricorrenti nel clima interdisciplinare degli anni cinquanta.
La mostra è arricchita da cataloghi, riviste e volumi delle esposizioni degli anni cinquanta e sessanta e presenta un video sui coinvolgenti Ambienti spaziali/Environments di Fontana, geniali sperimentazioni ambientali incentrate sulla nuova percezione dello spazio. Il video è accompagnato da una composizione musicale creata dal sound designer e produttore di musica elettronica Rico Casazza.
Via Po, 55, Torino, Italia
Orari di apertura
| apre - chiude | ultima entrata | |
| lunedì | Chiuso | |
| martedì | 10:00 - 18:00 | |
| mercoledì | 10:00 - 18:00 | |
| giovedì | 10:00 - 20:00 | |
| venerdì | 10:00 - 18:00 | |
| sabato | 10:00 - 19:00 | |
| domenica | 10:00 - 19:00 |
Dal 11 ottobre al 18 gennaio 2026
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Palazzo Esposizioni Roma, Roma
Artsupp Card: museo + mostre 10.00 €