Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto rappresenta il sogno diventato realtà dell'antiquariato Pietro Accorsi (1891-1982) che, per testamento, lasciò in eredità i suoi beni a una fondazione culturale affinché promuovesse il gusto per l'arredo antico e la conoscenza dell'arte figurativa dal Medioevo all'Ottocento. L’istituzione ha per compito statutario quello di conservare, di valorizzare e di comunicare il patrimonio di arredi e di oggetti d'arte affidatogli dal suo fondatore e incrementato dal suo successore Giulio Ometto (1942-2019), in oltre 20 anni di presidenza.
Il Museo, che per più di sessant’anni fu sede della galleria di Accorsi, oggi si presenta come una casa arredata con straordinaria ricchezza. Il percorso espositivo è suddiviso in 25 sale: otto sono allestite così come erano a Villa Paola, la residenza sulla collina di Torino, dove Accorsi era solito invitare i suoi ospiti. Al loro interno sono esposti capolavori assoluti, quali il doppio corpo e il cassettone del sorprendente ebanista torinese Pietro Piffetti (1701-1777).
Gli altri ambienti, pensati da Giulio Ometto sull’esempio del gusto di Accorsi, conservano innumerevoli oggetti: dalle porcellane europee del XVIII secolo, agli argenti e alle maioliche piemontesi, agli oggetti montati in bronzo dorato ai dipinti.
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