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Certosa di Padula

La Certosa di San Lorenzo è il più vasto complesso monastico dell’Italia Meridionale nonché uno dei più interessanti in Europa per magnificenza architettonica e copiosità di tesori artistici. I lavori di costruzione iniziarono nel 1306 per volontà di Tommaso Sanseverino, conte di Marsico e signore dei Vallo di Diano, e proseguirono, con ampliamenti e ristrutturazioni, fino al XIX secolo. Seicenteschi sono gli interventi di doratura degli stucchi della chiesa, opera del converso Francesco Cataldi. Del Settecento sono invece gli affreschi e le trasformazioni d’uso di ambienti esistenti. L'originaria veste cinquecentesca, realizzata in pietra locale e rigidamente scandita dall'ordine dorico delle colonne binate, fu arricchita in epoca barocca con statue e pinnacoli. Il chiostro della Foresteria, tardomanierista, è composto da un portico con fontana al centro e da un loggiato dal quale si eleva la torre dell'orologio. La loggia è ornata con pitture seicentesche. La Chiesa, a navata unica con cinque cappelle sul lato destro è divisa in due zone da una parete. Due sono anche i cori. L'altare maggiore, in scagliola e madreperla, viene attribuito a G. D. Vinaccia (XVII sec ca.). La Chiesa è decorata con stucchi dorati di gusto settecentesco che vanno a sovrapporsi ad una struttura sicuramente trecentesca. Accanto alla serie di suggestive cappelle laterali, si trovano la Sala del Capitolo, ricca di stucchi settecenteschi, e la Cappella dei Tesoro, che costituiva una sorta di cassaforte dove probabilmente veniva custodito e protetto il ricchissimo arredo della chiesa. Nella Cappella del Fondatore, collocata in un angolo del chiostro, si può ammirare l'altare in scagliola. La cucina, frutto di quella febbrile attività settecentesca che stravolse significativamente gli ambienti del monastero, era probabilmente un refettorio riadattato. Affreschi un po' offuscati dal tempo e dai fumi della cucina decorano la volta a botte. Da ammirare i tavoli di lavoro in pietra e la cappa enorme al di sotto della quale è collocato, sui fuochi utilizzati di solito, l'antico bollitore. La Biblioteca, un vasto ambiente che conserva il pavimento maiolicato e le decorazioni del soffitto, custodiva decine di migliaia tra libri, codici miniati, manoscritti, di cui in Certosa resta oggi solo una piccolissima parte, circa duemila volumi. Il chiostro grande, con i suoi quasi quindicimila metri quadrati di superficie, risulta essere tra i maggiori in Europa. Il grande giardino della clausura corrisponde in minima parte alla sistemazione settecentesca, soprattutto a causa degli interventi effettuati durante le due guerre mondiali per la costruzione dei ricoveri dei prigionieri.

Orari e biglietti

Indirizzo

viale Certosa
84034 Padula

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