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UNA MOSTRA SENZA ROTHKO
conclusa

UNA MOSTRA SENZA ROTHKO

Dal 23 novembre al 11 gennaio 2025

Fondazione SoutHeritage

Fondazione SoutHeritage

Via S. Potito 8, Rioni Sassi, Matera

Chiuso oggi: apre domani alle 16:00

Profilo verificato


Sarà inaugurata a Matera alle ore 18.30 del 23 novembre presso la sede della Fondazione SoutHeritage, in Via S. Potito 7, Rioni Sassi, l’esposizione “UNA MOSTRA SENZA ROTHKO: Maja Bajevic | Marcello Mantegazza | Katrin Ströbel | Anonimo Frescante Meridionale (XVII sec.?)”.


Con un formato espositivo che prevede il coinvolgimento di contesti e luoghi diversi, in un’ottica di vivificazione e fruizione del patrimonio storico-architettonico della città di Matera e della regione Basilicata, il padiglione espositivo della Fondazione SoutHeritage ha attualmente sede nella suggestiva "Cappella dei Sette Dolori", una cappella gentilizia - ristrutturata e adibita a sede espositiva - facente parte di un edificio risalente al XVI secolo, uno tra i pochi esempi di architettura palaziale di pregio presenti nello storico quartiere patrimonio UNESCO dei Rioni Sassi (Palazzo Viceconte, già Venusio).


Nel quadro dell'obiettivo istituzionale di dinamizzazione di spazi inagiti, la fondazione affronta dunque ogni volta temi fondamentali quali l’architettura e la storia degli spazi in cui la riattivazione è il risultato di un metodo di ammodernamento spaziale che affronta i temi della protezione, della riabilitazione e della valorizzazione di edifici esistenti in una connessione e allineamento tra idea, luogo e forma. In questo ambito, l’originaria destinazione d’uso dell’attuale sede della fondazione quale cappella a uso religioso è stata utilizzata come spunto per lo sviluppo del progetto espositivo dal titolo “UNA MOSTRA SENZA ROTHKO: Maja Bajevic, Marcello Mantegazza, Katrin Ströbel, Anonimo Frescante Meridionale (XVII sec.?)”. Infatti, se l’arte contemporanea ha fatto esplodere la sua stessa definizione insistendo sul fatto che essa dipenda dal contesto, questo aspetto, è stato usato come materia prima per questo progetto di mostra che vuole mettere in relazione l’attuale spazio espositivo della fondazione (un tempo spazio spirituale e oggi spazio ecumenico dell’arte), in dialogo spazio-temporale con una celebre opera d’arte contemporanea e cioè la “Cappella Rothko” (1965), una cappella aconfessionale situata a Houston-Texas, opera dell’artista e rappresentante dell’Espressionismo Astratto Mark Rothko (1903 – 1970).



La sede espositiva  diventa così la cornice ideale di un progetto in cui il territorio e l’architettura non sono più semplicemente località geografica e contesto espositivo, ma diventano essi stessi medium. In quest’ottica, l’esposizione pone al centro dell’esperienza culturale non solo le opere di arte contemporanea che trasformano i volumi dell’architettura storica in spazi sensibili e contenitori di esperienze collettive, ma anche il valore simbolico degli stessi, in un allestimento che sposta l’esperienza culturale verso una commistione di linguaggi fra arti visive contemporanee e museografia. A svelare e offrire una rilettura degli ambienti e delle loro atmosfere, sono stati scelti i lavori degli artisti: *Maja Bajevic, *Marcello Mantegazza, *Katrin Ströbel, *Anonimo Frescante meridionale (XVII sec.?) e naturalmente Mark Rothko come protagonista assente ma la cui opera è implicitamente presente senza suggerirne un’illustrazione letterale. Spostando i riflettori da una celebre opera d’arte inamovibile (la Cappella Rothko a Houston) a un gruppo di pratiche artistiche (le ricerche degli artisti in mostra), l’esposizione non solo ridistribuisce il potere a tutti gli artisti partecipanti, ma genera anche un'interrogazione critica sul suo formato. 


Il pubblico è infatti invitato a reificare l’assenza dell’ambiente interreligioso dell’opera di Rothko pensando anche agli artisti in mostra e a sfidare il privilegio della presenza rispetto all'assenza. Le opere in mostra, tra installazione, pittura e video, mettono in luce posizioni artistiche transdisciplinari che condividono l'impegno per un esame rigenerativo e critico di rituali, pratiche spirituali e memoria, attraverso spazi o superfici intesi come momenti di riflessione dove critica, metafora e cupa ironia, si confondono e sottolineano la relazione molteplice e diversificata fra materialità e funzioni quotidiane o rituali, evidenziando la porosità e il dinamismo esistente fra soggetti culturali e matrici storiche, religiose e filosofiche.

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Info e orari

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Via S. Potito 8, Rioni Sassi, Matera, Italia

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Orari di apertura

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lunedì Chiuso
martedì 16:00 - 20:00
mercoledì 16:00 - 20:00
giovedì 16:00 - 20:00
venerdì 16:00 - 20:00
sabato 16:00 - 20:00
domenica Chiuso

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