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conclusa Nicolò Tomaini

A cura di: Filippo Mollea Ceirano, Sabina Melesi

La mostra

La mostra "Habeas corpus: sommario di decomposizione", in collaborazione col Comune di Lecco - Sistema Museale Urbano Lecchese (Si.M.U.L), a cura di Filippo Mollea Ceirano e Sabina Melesi, testo critico di Filippo Mollea Ceirano, propone una selezione di opere dell’artista lecchese Nicolò Tomaini e offre una panoramica completa ed esaustiva di tutti i principali percorsi che nella sua breve ma intensa esperienza ne hanno contrassegnato la ricerca. La rassegna dell'artista lecchese si inserisce all'interno del programma delle mostre 2021 del Comune di Lecco, nello specifico di Palazzo delle Paure.

Poco più che trentenne, nei dieci anni di sperimentazione artistica ha saputo cogliere alcuni degli aspetti più angosciosi dell’epoca in cui gli è toccato di vivere: l’invadenza sempre più ossessiva con cui le nuove tecnologie si sono impadronite del controllo della comunicazione tra le persone che private della possibilità di rapportarsi direttamente le une con le altre, annegano in un tempo vuoto contemplando le immagini che scorrono veloci davanti ai loro occhi.

Già nelle prime opere il discorso è assai chiaro. Le icone dei social (Facebook, Twitter) si trasformano nei simboli di passate dittature o in strumenti di morte, gli smartphone si affiancano a selci e tavolette di argilla impresse da caratteri cuneiformi, oppure formano la base di simbolici crocifissi, o ancora divengono supporto di lettere che formano brevi parole («EGO», «INRI») a sottolineare il ruolo che tali strumenti hanno assunto nella società. Successivamente l’indagine si incentra ancor più sulla comunicazione: la macchina prende il controllo dell’idea, della creazione, la degrada a icona predefinita, nei monocromi il colore non è più il risultato della ricerca cromatica dell’artista che invade la superfice dell’opera, ma è rappresentato dal logo del programma Paint riprodotto in un angolo della tela, lasciata invece completamente vuota a ricordare che basta un comando per riempire di colore un intero spazio; per realizzare ritratti di personaggi illustri (scrittori, intellettuali) viene riprodotta sulla tavola la videata della relativa pagina di Wikipedia, mentre la cronistoria dell’attività di messaggeria diviene Ritratto di amanti, a sottolineare come un rapporto amoroso si condensa ormai in un asciutto scambio di brevi frasi digitalizzate. Nella serie Le 120 giornate di Sodoma si intravedono, chiuse dentro pacchi da spedizione, opere d’arte ridotte a gadget da vendere, acquistare, inviare o ricevere.

Immagini della mostra

Orari e biglietti

Indirizzo

Piazza XX Settembre, 22
23900 Lecco

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