Lanciata nel 1969, è sicuramente uno dei modelli di macchine per scrivere Olivetti più famoso nel mondo. La portatile rosso fuoco di Ettore Sottsass jr., definita dal poeta Giovanni Giudici una Lettera 32 travestita da sessantottina, è il primo esempio di un prodotto per ufficio stravagante e sorprendente, che precorre l'evoluzione dello stile di lavoro verso una maggiore informalità. Un prodotto cult presente nella collezione permanente del MoMA di New York.

Presentato nel 1983, a poco più di un anno dal PC desktop moderno, l’M10 è il primo portatile Olivetti.

Innovativo nelle forme, venne accolto con grande interesse soprattutto per il design di Perry A. King e Antonio Macchi Cassia, che riusciva a far convivere una tastiera di dimensioni normali con un display a cristalli liquidi orientabile. Sbalordì, inoltre, la possibilità di collegare l’M10 a diverse periferiche, dal telefono alla stampante: per la prima volta prese corpo l’immagine dell'ufficio da viaggio, totalmente nuova per il mondo del lavoro italiano.

L'elegante design di Mario Bellini e Alessandro Chiarato vuole differenziare il prodotto Olivetti dagli altri, in un mercato altamente concorrenziale, e attirare un nuovo pubblico. Uscita nel 1987, ETP 55 ha infatti un carattere completamente innovativo: il colore non più nero e le forme articolate sottolineano la tecnologia più moderna, dando alla macchina un aspetto quasi "sportivo". L'ETP 55 è uno dei numerosi prodotti Olivetti esposti nella collezione permanente del MoMA di New York.

Progettata da Giuseppe Beccio con design di Marcello Nizzoli, la Lettera22 è una delle portatili Olivetti più diffuse al mondo. Commercializzata dal 1950, si distinse per le prestazioni di scrittura elevate ed il minimo ingombro: caratteristiche che le permisero di diventare subito la fedele compagna di scrittori e giornalisti.

Progettata da Natale Capellaro con design di Marcello Nizzoli, la Divisumma 24 è tra le macchine da calcolo Olivetti più famose. Commercializzata dal 1956, consente le quattro operazioni, il calcolo del saldo negativo e grazie alla propria innovatività permise alla società di Ivrea ampi margini di guadagno.

Esposta nei musei di tutto il mondo, fa parte della collezione permanente del MoMA di New York e della Triennale Milano.