L'enciclica Pacem in Terris è una delle opere più significative del pontificato di Papa Giovanni XXIII ed è considerata una delle encicliche più importanti della Chiesa cattolica sul tema della pace e dei diritti umani. Pubblicata nel 1963, in un periodo segnato da tensioni internazionali e conflitti globali, tratta della pace tra tutte le nazioni, dei diritti umani fondamentali come il diritto alla vita e alla libertà, della dignità della persona ed esorta tutti gli uomini di buona volontà alla collaborazione e alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico. Le parole di quel documento - così potenti e significative – risuonano attuali ancora oggi, e promuovono l'impegno per la pace e la giustizia sociale in un mondo segnato, purtroppo, da conflitti e disuguaglianze. Proprio all’attualità del pensiero di Giovanni XXIII si è ispirato Emilio Isgrò quando nel 2019, in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, viene chiamato a confrontarsi con Leonardo da Vinci e la perduta Battaglia di Anghiari. Isgrò ha dunque scelto di affrontare il tema della pace e della violenza, attraverso un approccio artistico che va oltre la mera illustrazione o l'omaggio formale a Leonardo da Vinci. Egli ha cercato di creare un dialogo tra il pensiero di Leonardo e le sfide contemporanee, trovando continuità tra il Rinascimento e le questioni del nostro tempo che sono al centro dell’enciclica. Leonardo visse infatti in un periodo permeato di contraddizioni dove gli insegnamenti dell’Umanesimo, che enfatizzava la ragione e il sapere come strumenti per migliorare la condizione umana e raggiungere la pienezza dell’individuo, si contrapponeva la “pazzia bestialissima” della guerra, quasi a sottolineare la complessità della società e della cultura del tempo. Sono le stesse contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo, perchè le sfide fondamentali dell'essere umano non sono così diverse nel corso dei secoli. La nostra società, nonostante i progressi e gli ideali di pace e democrazia, vede ancora i suoi istinti e comportamenti animali influenzare significativamente l’umanità. É proprio sulla base di questo parallelismo che Isgrò prende le prime parole del documento Pacem in Terris di Papa Giovanni XXIII, le posiziona su uno sfondo bianco e poi le cancella. Un gesto apparentemente iconoclastico che in realtà cela la volontà di proteggere il significato delle parole in un contesto, quello della nostra modernità, dominato da un eccesso di comunicazione, sia verbale che visiva. Cancellare Pacem in Terris non significa dunque negare la pace, ma è piuttosto un modo per rendere le parole pregnanti di un messaggio di concordia e speranza che le api devono suggere e diffondere nel mondo.
Titolo: Pacem in terris
Autore: Emilio Isgrò
Data: 2019
Tecnica: Acrilico su tela
Esposto in: Museo della Battaglia di Anghiari
Tutte le mostre in corso ed in programma dove sono presenti opere di