Antonio Carena (Rivoli \To , 1925- 2010), dopo essersi diplomato all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, alla scuola di Pittura di Enrico Paulucci e Mario Davico, ha esposto nel 1950 alla XXV Biennale di Venezia. Antonio Carena, artista ribelle e spirito libertario ribollente di energia intellettiva, è giunto all'invenzione iperrealista delle sue cielagioni dopo un lungo percorso di ricerca. Quei cieli azzurri attraversati da nuvole dipinte in trompe-l'oeil sono come artifici iconici spersonalizzati dell'assoluto, che si ritrovano sui più diversi supporti oggettuali, dalla tela alle pareti di una stanza, dalla pellicola fotografica alla carrozzeria di un'automobile, sempre sorretti dall'intento dichiarato nei suoi aforismi di "coltivare l'ironia per slontanare l'idiozia" e di "evidenziare l'artificioso avanzante" con "gusto dissacratorio".