Teseo sul Minotauro è un'opera scultorea realizzata da Antonio Canova tra il 1781 e il 1783 e la versione in marmo è attualmente esposta nel “Victoria and Albert Museum” di Londra. Teseo è seduto sul suo avversario in atto di trionfo: tiene in mano la clava con cui abbattè l’essere biforme. Il Minotauro è proteso ed esangue: giace senza vita, in una posa innaturale. Questa è considerata come la prima opera in cui il Canova volle associare lo studio della natura alle osservazioni compiute a Roma sulle opere classiche; per la storia dell’arte è un punto di svolta. Il cambiamento di stile consiste proprio nella sintesi del bello di natura con il bello ideale, chiave del neoclassicismo. Il confronto di quest’opera con l’ultimo lavoro del periodo veneziano “Dedalo e Icaro” rende con maggiore efficacia il mutamento: padre e figlio sono rappresentati attraverso una notevole attenzione al dato espressivo, reale e umano. D’altra parte con Teseo e il Minotauro risalta la ricerca di una bellezza idealizzata e perfetta degna di un eroe greco, la quale viene raggiunta solamente grazie agli studi di Canova sulle proporzioni e la figura umana. Nel Teseo si ravvisa una “fisionomia placida, degna di un eroe che nobilmente si compiace di aver vinto, cosa per lui di non grave importanza; il carattere del Minotauro sta in contrapposizione a quello di Teseo, ed è armonia con l’insieme dell’opera” PER CONTINUARE LA RICERCA: Teseo, eroe dell’Attica e figlio del re ateniese Egeo, era famoso per la sua sensibilità e la sua forza. Suo padre decise di metterlo alla prova fin da piccolo, nascondendogli i sandali e la spada sotto una massiccia roccia. Soltanto nel momento in cui il ragazzo fosse stato capace di sollevare il blocco di pietra e riprendersi i suoi averi avrebbe potuto recarsi ad Atene e diventare re della città. A sedici anni sua madre lo condusse presso il luogo prestabilito e Teseo superò la prova senza fatica e con fierezza. Una volta preso il posto del padre si rese però conto di una spiacevole verità: ogni anno la sua città era costretta a consegnare in pasto al Minotauro 14 giovani ateniesi (7 ragazzi e 7 ragazze). Questa mostruosa bestia era chiusa in un complicatissimo labirinto creato da Dedalo sull’isola di Creta e si cibava solamente con i corpi dei poveri mal capitati. Teseo volle tentare l’incredibile impresa di affrontare il Minotauro per liberare la sua patria dall’incubo che la opprimeva. Preparò dunque la spedizione e si allenò con le armi più pesanti, ma solo grazie all’astuzia della principessa cretese Arianna riuscì ad avere successo. Ella infatti gli insegnò che, per non perdere la giusta via del ritorno, bastava srotolare un gomitolo di filo lungo il percorso. Ascoltate le sue parole, Teseo compì la temibile impresa e la sua gente gliene fu per sempre riconoscente.