Il Presepe di Palazzo Reale si compone di 210 figure, realizzate a mano tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo. Ogni figura, cosiddetta “terzina”, di 35-40 centimetri, è composta da stoppa e fil di ferro, ha gli arti in legno dipinto, il volto e le mani in terracotta e gli occhi in cristallo, il tutto per donare alle figure un aspetto altamente verosimile.
Nell’imponente messa in scena si possono individuare i tre momenti essenziali della “sacra rappresentazione”: la Natività, l’Annuncio ai Pastori e la Taverna. La Natività è posta in alto, fra i ruderi di un tempio antico, a simboleggiare la vittoria del Cristianesimo sul paganesimo, ma anche per rinnovare il gusto per le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei; al centro, un angelo annuncia ai pastori l’imminente nascita del Salvatore; infine, sulla destra, una tavola imbandita con ricchi commensali fa da proscenio alla cantina, ricca di cibi d’ogni sorta tipici della cucina napoletana. Molti importanti scultori nel Settecento si cimentarono nell’arte presepiale, tra questi, Giuseppe Sammartino, l’autore del Cristo Velato, a cui è attribuita la donna cosiddetta Sciacquante, ornata con orecchini e collana in corallo, seduta al tavolo della locanda, in abito in velluto rosso e oro con gonna in seta verde.
Tutte le mostre in corso ed in programma dove sono presenti opere di