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Il sito internet artsupp.com è una piattaforma multilingue dedicata alla promozione delle Istituzioni culturali. I contenuti del Sito e i diritti ad essi correlati sono riservati, pertanto possono essere consultati esclusivamente per finalità d'informazione personale, essendo espressamente vietato ogni diverso utilizzo senza il preventivo consenso scritto di artsupp.com. La società Restart S.r.l., con sede in Roma in viale Angelico n.101, iscritta al Registro delle Imprese al n RM - 1450606, codice fiscale e partita IVA n. 13481941006, è titolare della piattaforma di denominata Artsupp - raggiungibile all'indirizzo web "https://www.artsupp.com". Il presente regolamento contiene le norme che disciplinano i rapporti tra Restart S.r.l. i propri Partner e gli utenti sostenitori della Piattaforma. L’erogazione di servizi di Restart s.r.l. tramite la piattaforma Artsupp in favore del Partner che voglia proporre una raccolta fondi (di seguito: Partner) è sottoposta ai seguenti termini e condizioni.
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Il Partner è il solo responsabile del progetto, dei file, delle immagini e dei contenuti pubblicati e della sua realizzazione ed esonera espressamente Artsupp da ogni responsabilità in relazione alla legittimità, correttezza, economicità, convenienza ed esecuzione del Progetto stesso e di tale circostanza sarà data evidenza sul sito mediante l'apposita dicitura. Il Partner si impegna ad inviare ad Artsupp file, immagini e/o video di cui sia titolare dei relativi diritti di utilizzazione manlevando Artsupp da qualsiasi pretesa di terzi riguardo l'utilizzo ed il contenuto di detti file, immagini e/o video. Il partner si impegna altresì ad inviare file, immagini e/o video privi di virus, e comunque non tali da compromettere in alcuna misura l'hardware o il software del portale o di chi li visualizzi o scarichi.
Per "progetto" si intende qualsiasi attività che ha come obiettivo la valorizzazione e/o il miglioramento dell’offerta culturale e dei servizi offerti al pubblico dall’Istituzione. E’ ammissibile qualsiasi attività che incida positivamente sull’offerta culturale:
A titolo non esaustivo riportiamo alcune categorie di progetto ammesso dalla Piattaforma:
In ogni caso, Artsupp si riserva di rifiutare la pubblicazione del Progetto o di sospendere la campagna, in ogni caso in cui i prodotti o i servizi offerti dal Partner non siano compatibili con l’immagine o con la reputazione e l’etica di Artsupp.
Il Partner solleva Restart S.r.l. da ogni responsabilità sul progetto sia nella fase progettuale che in fase realizzativa, impegnandosi a rispettare quanto riportato nella descrizione del progetto per quanto riguarda obiettivi e tempistiche garantendo altresì a Restart S.r.l. ed agli utenti sostenitori che quanto dichiarato corrisponde a verità ed in particolare che il progetto sia stato redatto da soggetti specializzati.
Il Partner può scegliere tra i seguenti modelli di raccolta fondi:
Raccolta fondi senza un obiettivo economico minimo e limite temporale definito.
Il Partner ha diritto al versamento delle somme raccolte, al netto delle Commissioni di pagamento di seguito precisate e di una commissione in favore di Artsupp pari al 5% inclusa IVA di ciascun versamento.
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(area Euro): 1,4% + 0,25€ per ogni donazione ricevuta
(area non Euro): 2,9% + 0,25€ per ogni donazione ricevuta
Per ulteriori dettagli visionare: https://stripe.com/it/pricing
Restart s.r.l, attraverso la piattaforma artsupp.com, non è in alcun caso responsabile dei costi di transazione applicati dai gestori del sistema di pagamento, né delle possibili variazioni che tali costi potrebbero subire nel tempo, limitando la sua azione al fornire adeguate informazioni agli utenti della piattaforma in merito a tali possibili variazioni.
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Il Partner rimane proprietario esclusivo di quanto pubblicato sulla piattaforma nella sua sezione di riferimento. Artsupp potrà utilizzare con i mezzi a sua disposizione, online ed offline, le informazioni, i contenuti diffusi ed i dati relativi a tutto ciò che verrà pubblicato su www.artsupp.com al fine di promuovere e pubblicizzare la piattaforma ed i Partner. Il presente contratto è sottoposto alla giurisdizione Italiana e, in caso di controversie, il foro competente è quello di Roma. Roma, Febbraio 2022
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Essere Partner sulla piattaforma Artsupp è possibile a qualsiasi istituzione permanente e/o temporanea che, in coerenza con la propria identità, cura e gestisce il patrimonio artistico culturale destinato alla universale ed utile fruizione espletando un servizio al pubblico. Artsupp si riserva comunque il diritto di valutare l’idoneità delle richieste pervenute.
Diventare Partner è possibile a tutti coloro i quali rientrano nelle caratteristiche di cui sopra fornendo alla piattaforma Artsupp le informazioni necessarie a verificarne l’identità. E’ richiesto inoltre l’invio dei seguenti contenuti necessari per la creazione delle relative pagine:
1. Nome Istituzionale;
2. Descrizione dell’ Istituzione;
3. Localizzazione;
4. Orari di Apertura al pubblico;
5. Sito web Istituzionale;
6. Avatar;
7. Immagine o Video di Copertina;
8. Immagini rappresentative degli spazi;
9. Immagini della collezione;
10. Didascalie opere della collezione(autore, titolo, data, tecnica);
11. Comunicato stampa e locandine delle mostre in corso e future.
Tutte le informazioni relative al profilo devono essere accurate, complete e veritiere. Completata questa procedura Artsupp si prenderà il tempo necessario per verificare la conformità delle informazioni inoltrate e rendere pubblico e attivo online lo spazio riservato al Partner.
Ogni Partner potrà avere visibili le seguenti pagine:
Info: Sezione finalizzata alla valorizzazione degli spazi dell’Istituzione. Sarà presente una breve descrizione dell’Istituzione accompagnata da immagini dei suoi spazi e informazioni riguardo i giorni e gli orari di apertura al pubblico, sarà presente inoltre il link al sito ufficiale dell’Istituzione.
Calendario Eventi: Sezione dedicata alla condivisione della programmazione culturale e degli eventi temporanei organizzati dal Partner.
Collezione: Panoramica delle opere presenti nella collezione. Nel caso in cui il Partner non disponga di una collezione permanente sarà possibile pubblicare immagini delle opere esposte temporaneamente.
I contenuti pubblicati sul Profilo sono pubblici e visibili online. Il Partner si impegna ad inviare ad Artsupp file, immagini e/o video di cui sia titolare dei relativi diritti di utilizzazione manlevando Artsupp da qualsiasi pretesa di terzi riguardo l'utilizzo ed il contenuto di detti file, immagini e/o video. Il partner si impegna altresì ad inviare file, immagini e/o video privi di virus, e comunque non tali da compromettere in alcuna misura l'hardware o il software del portale o di chi li visualizzi o scarichi.
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Torino, Piemonte, Italia aperto visita il museoarrow_right_alt
Il doppio-corpo di Pietro Piffetti, considerato dalla critica internazionale “il mobile più bello al mondo”, fu concepito come una spettacolare scrivania a ribalta con libreria. È caratterizzato da imponenti forme mistilinee e da un complesso apparato decorativo, tratto da celebri incisioni del Cinque e Seicento. È firmato e datato. Il mobile venne acquistato da Pietro Accorsi nel 1963.
Il cassettone è caratterizzato dall’eleganza delle forme, meno movimentate rispetto alla produzione piffettiana degli anni cinquanta del Settecento, nonché dal decoro a losanghe, simile a quello di altri mobili di Piffetti, usato per nascondere i cassetti e rendere la superficie del mobile omogenea. Sul ripiano si trova un tromp-l’oeil che riproduce una penna d’oca, un coltellino e un paio di occhiali.
Il mobile si compone di due parti: un tavolino da centro, caratterizzato da piedini a ricciolo introflesso, e un baule con apertura a scrigno. Probabilmente serviva per contenere il corredo nuziale o degli oggetti d’uso privato. L’elegante decorazione in avorio, inciso e colorato con i tipici colori usati da Piffetti, corre uniforme su tutto il mobile. Il cofano-forte è stato comperato a un’asta Sotheby’s di New York nel 2013.
Il mobile è interamente rivestito da piastrelle in maiolica dipinta “a piccolo fuoco” riconducibili, per confronti, alla manifattura pesarese dei lodigiani Casali e Callegari, fondata nel 1763 e rimasta in funzione fino al 1787. La moda dei mobili “rivestiti” sorse in Francia alla metà del Settecento e coinvolse poche manifatture ceramiche italiane, tra le quali Ferniani a Faenza e Folco ad Albissola.
Il mobile è caratterizzato da una forma elegante e sinuosa ed è decorato da alcune scene della Passione di Cristo: sulla mensa, è visibile una toccante Pietà, seguita, sulla fascia del cassetto centrale, dalla Salita al Calvario e dal Trasporto del corpo di Cristo e, nella parte inferiore, dalla Resurrezione. Le fonti iconografiche potrebbero derivare da materiali grafici realizzati dal pittore Pietro Domenico Olivero, padrino di battesimo di almeno uno dei figli di Prinotto.
Ideato da Christian Gottfried Juechtzer tra l’agosto del 1785 e il gennaio del 1786, il gruppo in biscuit riprende l’iconografia di un affresco rinvenuto nella villa di Arianna durante gli scavi di Stabia, iniziati nel 1749. Il soggetto della “venditrice di amorini” incontrò un immediato successo grazie ai numerosi artisti che lo riprodussero nelle loro opere, come Jacques-Louis David e Joseph-Marie Vien. L’opera è una delle più interessanti prodotte a Meissen nel periodo di direzione del conte Camillo Marcolini (1774-1814), grande esperto ed estimatore di antichità classiche. Al mondo oggi se ne conoscono pochi altri esemplari, tutti conservati in musei di arti decorative.
Si tratta di uno dei più raffinati lavori in terracotta realizzati da Francesco Ladatte, scultore in bronzo del re Carlo Emanuele III di Savoia. La Fama, posta al centro della composizione, è attorniata dalle personificazioni di Pittura, Scultura e Architettura. Sul retro è presente una seconda figura femminile, coronata e dotata di scudo, raffigurante l’allegoria della Regalità: un chiaro riferimento al compito che spettava a ogni sovrano di promuovere e tutelare le Arti e le Scienze. Dell’opera esiste un’altra versione, conservata nel Musée des Arts Décoratifs di Parigi.
Figlia di Carlo Emanuele III di Savoia e di Polissena d’Assia, Maria Luisa Gabriella di Savoia nacque a Torino nel 1729. Venne inizialmente destinata a sposare il delfino di Francia Luigi, figlio di Luigi XV, ma le trattative matrimoniali non andarono a buon fine e la principessa entrò nel convento di Sant’Andrea di Chieri, dove morì nel 1767. Stando alla contabilità sabauda, lei e le sue sorelle, Maria Felicita Vittoria ed Eleonora Maria Teresa, furono ritratte nel 1733 dall’allora non ancor famoso, ma già abilissimo, Louis Michel van Loo. Proveniente dalle collezioni del duca d’Aosta Amedeo di Savoia, l’opera presenta ancora la sua cornice originale.
Nelle ante laterali: Crocifissione, Noli me tangere, Leggenda dei tre vivi e dei tre morti.
La Madonna con il Bambino, conosciuta anche come Madonna delle Nevi, proviene dalla cappella del Vibernone, località vicina a Chieri, nel torinese. Eseguita intorno al 1495, è probabilmente opera di uno scultore franco-fiammingo che la recente critica identifica in Andrianus de Racort, alla cui bottega si attribuisce anche un’altra statua lignea, presente nella collezione del Museo e raffigurante una Vergine Annunziata.
Fin dal Seicento, era costume regalare in occasioni speciali, quali incoronazioni o matrimoni, tabacchiere con il proprio ritratto o con le iniziali di nome e cognome. Carlo Alberto di Savoia-Carignano donò al conte milanese Pietro Bagatti Valsecchi una splendida scatola d’oro, tutt’oggi conservata, con le cifre formate da piccole pietre preziose. Di suo figlio Vittorio Emanuele II, è il monogramma presente sul coperchio a cerniera di questa tabacchiera, costituito da tanti piccoli diamanti a “taglio brillante” posti uno accanto all’altro.
La tabacchiera è decorata, sul coperchio, con una miniatura raffigurante Napoleone Bonaparte, attribuibile, per la qualità del tratto e l’elegante uso dei colori, a Jean-Baptiste Isabey. Qui l’imperatore è rappresentato con il collare dell’ordine della Legion d’Onore, la Gran Croce dell’ordine della Corona ferrea sul petto e il vestito usato in occasione del proprio matrimonio con Maria Luisa d’Austria, avvenuto nel 1810. Il ritratto deriva dalla miniatura di Jean-Baptiste Isabey con lo stesso soggetto, oggi conservata presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna. La tabacchiera era, dunque, un raffinato cadeau, realizzato per l’occasione e donato da Napoleone a ricordo dell’evento.
Raffinata espressione figurativa di rococò torinese, recante lo stemma dell’abate e regio elemosiniere, Filippo del Carretto di Gorzegno. La caffettiera, realizzata intorno al 1760, è attribuibile a Giovanni Battista Tana, famoso argentiere documentato dal 1715 al 1765 e attivo per casa Savoia.
Il porta pot-pourri fu realizzato in Francia poco prima o durante la guerra di successione austriaca. Lo prova la presenza sul bronzo della “C coronné”, marchio attestante il pagamento di una tassa introdotta dal governo francese in occasione del conflitto ed equivalente al valore di rame contenuto all’interno della lega metallica. Le parti in ceramica furono realizzate a Meissen. La figura collocata a fianco del vasetto rappresenta l’allegoria dell’Africa e fu plasmata su un modello del celebre Johann Joachim Kändler. Il vaso con coperchio, invece, fu dipinto da Christian Friedrich Herold e mostra, all’interno di “riserve” polilobate, scene portuali ricche di particolari.
Ritenuti i migliori per meccanica, gli orologi parigini conobbero il loro periodo di maggior splendore nel XVIII secolo, quando ne furono ideati di forme diverse. Tra questi, le cosiddette pendole animalier, caratterizzate dalla presenza di figure di animali, tori, rinoceronti, leoni ed elefanti, inserite su basi in bronzo e portanti sulla groppa quadranti circolari. Vero specialista in questo tipo di produzione fu Jean-Joseph de Saint-Germain.
Il vassoio venne realizzato a Napoli poco prima della metà del Settecento e donato da papa Benedetto XIV al marchese Leopoldo del Carretto di Gorzegno e Moncrivello, quale regalo diplomatico in occasione del secondo concordato tra papato e Regno di Sardegna. È entrato a far parte delle collezioni museali nel 2019.
Altre opere esposte
Con l’Artsupp Card puoi accedere per la prima volta a sconti e ingressi ridotti nei musei di tutta Italia.
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