Durante il monitoraggio archeologico di alcuni lavori per il rifacimento dello sfioratore sulla via Reconquista, posto all'estremità sud-est dell'antico recinto Caesaraugusta, è stato rinvenuto un insieme di 18 anfore. La sua collocazione sotto un muro e la sua posizione capovolta, leggermente inclinata, e addossata l'una all'altra, rendevano evidente lo scopo di sollevare il terreno e facilitare il drenaggio di una zona della città che fino a poco tempo fa era soggetta ad allagamenti da parte del Fiume Huerva. . Lo scavo è stato effettuato l'11 e il 12 febbraio 1998.

Secondo l'origine dei contenitori, in questo caso confermata dalle paste ceramiche, compare una stragrande maggioranza di contenitori ispanici, e soprattutto da Tarraconense (14 anfore), Costa Bética (2), Valle del Guadalquivir (1 ) e Mediterraneo orientale (1). Per quanto riguarda la diversità dei contenuti dei recipienti, la maggior parte delle anfore sono per il vino (15). Il resto delle anfore sono altri due contenitori di salumi della costa betica (2).

Sette frammenti che compongono la forma completa di una coppa, con orlo verticale. Presenta due zone decorate separate da due modanature lisce. La zona superiore presenta una composizione alternata, tra un triplo cerchio concentrico a linea continua e un motivo verticale formato da una linea continua sormontata alle due estremità da un cerchio a linea continua con perlite inscritta. La zona inferiore presenta una composizione alternata tra un quadruplo cerchio concentrico a linea continua e un piccolo motivo verticale.

È stato trovato nello scavo della Plaza de Santa Marta (Saragozza), all'interno del mortaio. Vi si trovava una fogna romana di epoca augustea: un collettore di medie dimensioni in opus caementicium. Tra 5,15 e 5,45 di profondità è stato rinvenuto un lotto di materiale alto imperiale, con abbondante terra sigillata ispanica e alcuni frammenti di sigillata africana, tra i quali spicca questo pezzo.

Ricostruzione volumetrica ideale dell'edificio principale del porto fluviale Caesaraugusta e rappresentazione planimetrica della sua ubicazione accanto al foro.

Il modello tridimensionale mostra un edificio portuale di Caesaragusta, databile alla metà del I secolo dC La parte inferiore rappresenta la sponda destra del fiume Ebro, dove galleggiano due piccole imbarcazioni parzialmente cariche di merci e pacchi. Accanto al fiume c'è un molo in legno e una rampa che dà accesso all'edificio portuale vero e proprio. Si tratta di un edificio dalle fondamenta profonde, con due piani di loggiati porticati rivolti verso il fiume e un tetto a doppia faccia che accoglie una terza altezza che svolge il ruolo di falso.

Sulla scalinata che conduce alla Plaza del Foro, è possibile vedere l'intelaiatura interna e diversi conci che mostrano segni di muratura realizzati dai loro costruttori: le legioni fondatrici della città, in questo caso, la VI Victrix.

Sulla scalinata che conduce alla Plaza del Foro, è possibile vedere l'intelaiatura interna e diversi conci che mostrano segni di muratura realizzati dai loro costruttori: le legioni fondatrici della città, in questo caso la X Gémina.

Riproduzione di una pietra miliare scoperta nel 1967 nei pressi del castello di Sora (Ejea de los Caballeros). Le strade importanti erano segnate di miglio in miglio da queste grandi pietre cilindriche iscritte. Da lì deriva il nome di pietra miliare. Questo fa parte di un gruppo di tre miliari del tempo di Augusto, appartenenti a ciascuna delle tre legioni con i cui veterani fu fondata la colonia di Caesaraugusta: la IIII Macedonica, la VI Victrix e la X Gemina. I tre costruirono la strada che collegava Saragozza con Pompaelo (Pamplona) attraverso la regione di Cinco Villas.

Riproduzione. Risorsa didattica per spiegare la navigazione fluviale sul fiume Ebro, che in epoca romana era navigabile da Tortosa a Vareia (Logroño), così come l'alzaia, seguendo il modello utilizzato nei fiumi dell'Europa meridionale.

In esso puoi vedere il timone e le vele quadrate che li guidavano.