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9. Immagini della collezione;
10. Didascalie opere della collezione(autore, titolo, data, tecnica);
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Genova, Liguria, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt
Questo foglio di calcolo mostra le due anime di Giovanni Ansaldo: quella artistica e quella matematica. Il fondatore della Gio. Ansaldo & C. studiò l’arte del disegno, ma in seguito intraprese la carriera universitaria, laureandosi a soli 21 anni in Ingegneria Civile e, l’anno successivo, in quella idraulica. Innamorato dei numeri e della scienza, ottenne incarichi prestigiosi: nel 1847 venne chiamato alla cattedra di geometria descrittiva nella facoltà di filosofia ed arti dell'Università di Genova e, successivamente, gli fu affidata la cattedra di meccanica applicata alle arti nella scuola tecnica serale da lui stesso istituita. Il contenuto del foglio è molto probabilmente una trattazione del folium di Cartesio, in preparazione di qualche lezione accademica. Al tempo esso era già ben noto e dunque non più motivo di ricerca. Inoltre lo schizzo a matita di un angelo, oltre a mostrare l’estro artistico dell’autore, fa supporre che il foglio probabilmente era ad uso personale.
In Fondazione è presente il Fondo Giovanni Ansaldo contenente i titoli di studio, gli appunti e i testi di studio di materie scientifiche e lezioni universitarie.
Questa fotografia ritrae una sorridente Mary Pickford, simbolo del cinema muto e della vecchia Hollywood, a bordo del transatlantico Roma nel 1928. La sua presenza sulla nave è significativa e racconta molto di più di un semplice viaggio. All’epoca le navi Ansaldo, sinonimo di efficienza e lusso, venivano scelte da personaggi importanti del mondo politico e dello spettacolo per compiere le lunghe traversate oceaniche. Il Roma, varato il 26 febbraio 1926 presso i Cantieri Navali Ansaldo di Sestri Ponente, era la nave di linea italiana più grande e più veloce mai costruita fino a quel momento (oltre 30.000 tonnellate di peso lunga 215 metri con una velocità di punta di 24 nodi). Grazie a queste caratteristiche era in grado di coprire la tratta Genova – New York in solo una decina di giorni, un vero e proprio record, battuto pochi anni dopo da un’altra nave Ansaldo: il Rex.
Gli Annali del Caffaro, scritti da Caffaro di Rustico da Caschifellone tra il 1099 al 1163, sono importanti documenti storici che raccontano le origini comunali di Genova. Negli anni vennero implementati da altri cronisti e l’ultimo fu Jacopo Doria che concluse l’opera nel 1293. I documenti vennero alienati, probabilmente durante il periodo napoleonico, e oggi gli originali si trovano a Parigi. L’Archivio di stato di Genova si è impegnato molto per ottenerne la restituzione, ma senza successo. Nel 2016 però è riuscito ad averli in prestito per la realizzazione della mostra documentaria “Tesori d’Archivio”. I documenti conservati presso Fondazione Ansaldo sono delle copie manoscritte realizzate da Giovanni Ansaldo a metà Ottocento. Si suppone che la copia sia stata realizzata direttamente a Parigi, pertanto rappresentano una testimonianza molto importante per la città di Genova. La copia fa parte dell’Archivio Familiare Giovanni Battista Ansaldo, all’interno del quale sono conservati materiali relativi a più esponenti della famiglia Ansaldo.
Durante gli anni della Prima Guerra Mondiale Gabriele D’Annunzio coniò il termine “Fabbri di Guerra” per indicare le maestranze operaie ansaldine. Possiamo vedere quanto il termine fosse sostenuto dall’Ansaldo e quanto si fosse diffuso nell’immaginario collettivo attraverso il manifesto propagandistico qui presentato e realizzato da Giuseppe Palanti (1881-1946) pittore, illustratore e docente della cattedra di decorazione della Scuola Superiore dell'Accademia di Brera. Il manifesto risale al 1918, recante il capitale azionario dell’Ansaldo, fa parte del comparto delle varie pubblicità a sostegno dello sforzo bellico del nostro Paese.
Un anno dopo la fine della Grande Guerra vennero pubblicate molte cartoline pubblicitarie, questa, risalente al 1919, è dedicata alla produzione aeronautica dell’Ansaldo che, in particolar modo, ebbe grande successo nella produzione del modello S.V.A (Savoja-Verduzio-Ansaldo) qui raffigurato. Aereo che divenne protagonista in due grandi avvenimenti storici: il volo su Vienna del 1918 di Gabriele D’Annunzio e il Raid Roma - Tokyo del 1920 di Arturo Ferrarin.
Questa foto, risalente al 1914, presso le Fonderie e Acciaierie di Cornigliano, ritrae le maestranze in posa durante la lavorazione del dritto di poppa per la turbonave passeggeri Duilio. La turbonave era stata commissionata da Navigazione Generale Italiana e fu il primo grande transatlantico italiano, varato nel 1916 ed entrato in servizio nel 1923. Le dimensioni del Duilio erano notevoli, basti pensare che, all’epoca, era la prima nave italiana a superare i 200 metri di lunghezza e le 20.000 tonnellate di peso. Il Duilio, uno dei vanti della produzione Ansaldo, affondò nel 1944, a causa del bombardamento degli Alleati.
Ansaldo, sala disegnatori, 1915. La fototeca Ansaldo conserva un numero immenso di fotografie dei vari stabilimenti, delle maestranze, delle produzioni. Oltre al lavoro dell’operaio, dell’impiegato, dell’ingegnere era fondamentale l’opera del disegnatore. I risultati del lavoro di questi uomini, veri e propri artisti, maestri del disegno, lo riscontriamo nella bellezza e nel numero dei disegni tecnici e industriali che la Fondazione Ansaldo conserva; oltre a quelli presenti all'interno dei diversi archivi, la Fondazione ha raccolto a tutt'oggi circa 100.000 disegni originali realizzati a partire dalla seconda metà dell'800.
Varo di un sommergibile posamine X2 nel Cantiere Navale di Sestri Ponente. Commissionato dalla Regia Marina Italiana e varato nel 1917, effettuò diverse missioni di posa di mine durante la Grande Guerra. Dopo lo scarso impiego in occasione della Seconda Guerra Mondiale, venne radiato nel 1946.
Per scoprirne di più, per trovare questa e altre foto riguardanti i sommergibili e tanto altro ancora, è possible visitare il sito “Fotografia e Industria” che raccoglie 40.000 immagini provenienti dalla nostra Fototeca e digitalizzate a partire dal 2015 grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e il lavoro della Società Cooperativa Promemoria.
I.S.V.A., Cornigliano Ligure, 1917. In this photo we see the seaplane version of the famous S.V.A. airplane, derived from the S.V.A. 4 and S.V.A. 5 that Ansaldo created in collaboration with Colonel Guidoni and at the request of the Royal Navy. The seaplane saw the application of tubular floats equipped with special hydroplane fins to facilitate detachment from the water. The tests gave satisfactory results, but the aircraft was difficult to fly (especially when ditching) and only 50 copies were ordered.
Varo della motonave Augustus nel Cantiere Navale di Sestri Ponente. La MN/Augustus fu varata il 13 dicembre del 1926, commissionata dalla Navigazione Generale Italiana. Madrina del varo fu Edda Mussolini, figlia del capo del governo italiano Benito Mussolini. All’epoca l’Augustus era la più grande motonave del mondo, con una lunghezza di 232,90 metri, largo 27,16 metri e con una stazza lorda di 32.652 tonnellate. Notevole era pure la velocità che raggiungeva: 19 nodi. Dopo aver percorso le rotte del Sud America, nel 1941, in tempo di guerra, fu requisita dalla Marina Militare e trasformata nella portaerei Sparviero. A causa delle difficoltà belliche, però, la portaerei non divenne mai operativa. Nel 1944 i Tedeschi, per impedire agli Alleati l’utilizzo del porto di Genova, rimorchiarono la Sparviero, affondandola.
Lavorazione di una turbina navale presso lo Stabilimento Meccanico di Sampierdarena. Questa foto, datata 1926, evidenzia la perizia delle maestranze Ansaldo, qui ritratte in posa. L’eccellente Stabilimento Meccanico, fu il primo “pezzo” del “mosaico” Ansaldo attivo in diversi in campi, dal siderurgico all’elettrotecnico, dal ferroviario, all’aeronautico… Lo stabilimento meccanico, nato nel 1853, grazie alla visione dell’ingegnere Giovanni Ansaldo, sulle ceneri dell’azienda Taylor & Prandi, si occupava inizialmente della produzione di locomotive e materiale ferroviario. Dalle 200 maestranze della data di fondazione ci fu un grande sviluppo; 980 nel 1884 fino ad arrivare alle 6.180 unità del 1917. La produzione divenne nel tempo più diversificata: apparati motori, pezzi di grossa e piccola forgia, caldaie, costruzioni metalliche, gru, turbine e macchine marine, come abbiamo visto nella foto.
Vettura filoviaria a due assi tipo Genova. La foto del 1936, mostra una vettura prodotta nello Stabilimento Elettrotecnico di Cornigliano e commissionata da U.I.T.E. (Unione Italiana Tram Elettrici) oggi, AMT - Azienda Municipalizzata Trasporti di Genova, di cui Fondazione Ansaldo conserva l’Archivio Storico. Dagli anni ’60 iniziò una profonda trasformazione dell’azienda, e di Genova, che portò allo smantellamento di tutte le linee tranviarie, sostituite con filovie e poi con autolinee, più adeguate al traffico veicolare della città.
Costruzione della turbonave passeggeri Andrea Doria nel Cantiere Navale di Sestri Ponente. Questa foto è datata 1950. L’Andrea Doria fu commissionata da Italia Società di Navigazione ed era uno dei vanti del nostro Paese nel secondo Dopoguerra. Il 25 luglio 1956 il transatlantico naufragò a seguito della collisione con il mercantile Stockholm. Fondazione Ansaldo conserva materiale consultabile relativo all’affondamento, oltre a numerose immagini presenti nella Fototeca, inerenti alla costruzione e all’allestimento della turbonave.
Nato a Torino il 10 gennaio 1847 Ferdinando Maria Perrone, nel 1873, entra in rapporto con l'economista Luigi Luzzatti e svolge attività pubblicistica e politica. Nel marzo del 1876 sposa Cleonice Omati (1857 - 1935), nascono Pio (31 ottobre 1876 - 16 gennaio 1952) e Mario (1 gennaio 1878 - 29 novembre 1968).
Nel 1884 si trasferisce in Argentina dove si afferma come imprenditore e rappresentante dell'Ansaldo, società di cui diverrà proprietario nel 1904. Alla sua morte, avvenuta a Genova il 9 giugno 1908, i figli ne continueranno l'attività imprenditoriale. In particolare riprenderanno e svilupperanno il progetto del padre di addivenire alla creazione di una Ansaldo autonoma sia nel campo siderurgico sia in quello degli armamenti.
Attraverso un intenso processo di integrazione verticale e grazie alla congiuntura bellica, l'Ansaldo dei Perrone nel 1918 raggiunge la sua massima espansione con un capitale sociale di 500 milioni di lire e arrivando ad impiegare circa 80.000 addetti distribuiti in decine di stabilimenti e società controllate tra le quali: A. Cerpelli & C., Banca Industriale Italiana, Cantieri Officine Savoia, Dinamite Nobel, Gio.Fossati & C., Lloyd Italico, Nazionale di Navigazione, Pomilio, Società Idroelettrica Negri, S.P.A., Transatlantica Italiana. Nel 1921, con le dimissioni dall'Ansaldo, i Perrone cessano ogni impegno in campo industriale continuando, soprattutto, nell'attività editoriale.
La Fondazione Ansaldo conserva il Fondo Perrone, donato in data 22 maggio 2000, riguardante sia le vicende famigliari sia le attività imprenditoriali di Ferdinando Maria, Mario e Pio Perrone. Il Fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico il 22/3/1982.
Fondazione Ansaldo conserva del materiale unico in riferimento alla figura di Francesco Gerolamo Ansaldo (1857-1926), figlio di Giovanni Ansaldo e Giuditta Muratori. All’età di quattordici anni venne imbarcato come mozzo sul brigantino a palo “Pietro Cerruti”, viaggio che segnò l’inizio di una carriera marittima lunga e florida che terminò solo nel 1922 con il suo pensionamento. Diplomatosi capitano di lungo corso nel 1875, ha lasciato documentazione dei suoi lunghi viaggi, con annotazioni, pensieri, disegni a mano di estrema precisione. I “log book” e i “manuali del marino” sono una vera e propria miniera storica che ci porta a viaggiare, proprio come il capitano, a ritroso nel tempo. Luoghi esotici (ottenne il comando di numerose imbarcazioni dirette nell’Oceano Indiano e nel Sud-Est asiatico) e culture differenti, analizzate con pensiero critico, senza sottendere chi sa quale superiorità Occidentale. Nella foto vediamo il “Manuale del Marino parte 2a della Nave”, testo sulla costruzione navale. Contiene brani e testi tratti da differenti autori in lingua italiana e inglese corredati da immagini, tabelle e disegni esplicativi realizzati proprio dalla mano di Francesco Gerolamo Ansaldo.
Nella documentazione del capitano sono presenti disegni, illustrazioni che evidenziano le sue doti artistiche. In un piccolo quaderno Francesco Gerolamo Ansaldo ha prodotto diversi schizzi riguardanti i vari modelli di navi della sua epoca e del passato. Quasi un gioco, un esercizio per passare il tempo, ma di grande utilità e di straordinaria bellezza. Qui vediamo, poste quasi in contrapposizione, due navi differenti, rappresentate minuziosamente dalla penna del capitano: una polacca e un brigantino a palo.
Archivio del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, azioni. La Fondazione Ansaldo conserva il Fondo del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, la cui documentazione ammonta a circa 700 pezzi tra buste e registri, attestando l’attività dell’azienda creditizia dal 1870, anno di fondazione, al 2003. Il Fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dal 14/12/2000.
“Vengo a prenderti stasera sulla mia Torpedo Blu…” Una canzone immortale quella di Giorgio Gaber per ricordare un’auto leggendaria, ebbene sì, prodotta dall’Ansaldo! Tra le sue molteplici attività, l’Ansaldo si occupò anche della produzione di automobili. La costruzione di vetture automobili cominciò nel 1918 con quattro chassis (telai) di prova. Il primo fu costruito nello Stabilimento per Motori d’Aviazione Gio. Ansaldo & C. di San Martino di Sampierdarena, gli altri tre furono realizzati nello stabilimento San Giorgio di Torino.
La Torpedo, in particolare, era un tipo di carrozzeria aperta per automobile molto in voga nei primi decenni del Novecento. Ormai non più in uso, rimane tutt’ora simbolo di eleganza e raffinatezza con quell’iconico, incantevole colore blu.
Di professione fotografo, svolse la sua attività tra il 1901 e il 1960. Tra i soggetti raffigurati vi furono: la Valle d’Aosta, il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino, le Dolomiti, la Riviera Ligure, Genova.
Gioiello della Fondazione Ansaldo è il “Laboratorio fotografico Campostano”, costituito da apparecchi fotografici d’epoca da ripresa e da laboratorio, da attrezzature, da obiettivi e da altri accessori e arredi. Fanno parte del laboratorio ben 595 fotografie originali in negativo e a stampa, raccolte nel “Fondo Campostano”.
Altre opere esposte
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