La fotografia sembrò dare una risposta al bisogno della psichiatria di ancorare all’immagine, al corpo, le proprie ipotesi e certezze. Il medico britannico Morison, già dal 1840, confrontava immagini dello stesso soggetto, malato e poi guarito. Il neurologo Charchot fotografò le malate per studiarne il rapporto tra malattia e tratti somatici, sulla base di teorie affini a quelle di Lombroso. Il direttore Tamburini a fine ‘800 introdusse la fotografia al San Lazzaro, che divenne anche per questo un modello. Si conservano la strumentazione e 1500 immagini di pazienti, edifici e scene di vita e lavoro.
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Titolo:Fotografia di una paziente dell’Ospedale psichiatrico San Lazzaro