La cripta di Sant’Eusebio, oggi isolata in piazza Leonardo da Vinci, è tutto quello che rimane di una chiesa di probabile fondazione longobarda. È, infatti, riconosciuta come la cattedrale ariana della città, ricordata da Paolo Diacono negli anni del re Rotari (636-652) e ridedicata a sant’Eusebio, fiero nemico dell’eresia ariana, dopo la conversione della popolazione longobarda all’ortodossia cattolica, nella seconda metà del VII secolo. L’edificio di culto venne ricostruito in forme proto romaniche nell’XI secolo, variamente rimaneggiato tra Cinque e Seicento, nuovamente ricostruito nel Settecento e raso al suolo nel 1923 per fare spazio al Palazzo della Posta.