La costruzione dell’armadio fu commissionata al Platina nel 1477. Formato da una struttura allungata, speculare mediante lesena centrale, il fronte è costituito da tre file sovrapposte di dieci antelle ciascuna, tre figurate con la Madonna annunciata, l’Angelo annunciante, San Girolamo (più una perduta ora sostituita da un Sant’Omobono per mano di Vincenzo Canuti eseguita nel 2007), dodici con vedute prospettiche di Cremona, Mantova, Padova e di città ideali, le rimanenti quattordici con strumenti musicali e liturgici, fruttiere, nature morte. Caratterizzate da un forte impianto prospettico, le diverse antelle alternano la visione di profondi impianti spaziali urbani all’effetto da cannocchiale rovesciato con cui sono costruite le tarsie con le nature morte, con finti sportelli e suppellettili aggettanti. Secondo le fonti Giovanni Maria Platina nacque a Mantova nel 1455 e vi morì nel 1500; non stupisce dunque di trovare due celebri vedute della città dei Gonzaga, per quanto difficilmente si potrà verificare una corrispondenza puntuale tra la specchiatura lignea e la reale topografia del luoghi. A prescindere da alcune semplificazioni apportate dall’artista, le due antelle dimostrano una conoscenza diretta da parte del Platina della topografia urbana mantovana e sono una rara testimonianza figurativa di queste nel Quattrocento.
Titolo: Armadio del Platina
Autore: Anonimo
Data:
Tecnica: Legno
Esposto in: Museo Civico Ala Ponzone
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