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Milano, Lombardia, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

conclusa Magistretti Revisited

A cura di: Rosanna Pavoni, Margherita Pellino

La mostra

Lo studio Magistretti ha una lunga storia. Il suo primo proprietario, dal 1933 al 1945, è stato Pier Giulio Magistretti, padre di Vico, nonché architetto, insieme a Muzio, Portaluppi e Griffini dell’Arengario di Milano.

Vico lo eredita nel 1945, alla scomparsa del padre, quando è un giovane laureato in Architettura al Politecnico di Milano.


Lo studio è al centro di un incrocio di vie, via Vincenzo Bellini e via Conservatorio, con vista sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Passione che spesso faceva  dire a Vico “qui è bello, sembra una piazzetta del 1850 a Busto Arsizio”.  Lo studio è piccolo, così piccolo da destare stupore in chi ci entra ma proprio le sue dimensioni sono testimoni di un “metodo” di lavoro. “Il mio ufficio è molto piccolo perché ho deciso fin dall’inizio di fare l’architetto e il designer non il manager. Volevo essere sicuro di avere abbastanza tempo libero per pensare. Ho pensato che se fossi gravato di tutti i compiti che un manager ha, non avrei dovuto pensare a come stavo progettando, o meglio al perché stavo progettando.”


Con la mostra Magistretti Revisited la Fondazione torna alle origini e rievoca lo studio dove Vico ha lavorato per oltre sessant’anni con il geometra Franco Montella, suo storico e straordinario assistente. Le cassettiere - alcune appartenute a Pier Giulio - il tecnigrafo, i pannelli alle pareti tappezzati di appunti, cartoline, disegni e fotografie, i modelli sparsi qua e là, gli occhiali appoggiati distrattamente sul bancone, il pacchetto di sigarette del geometra riportano in scena la location e rievocano l’atmosfera del luogo. Quando, nel 2010, la Fondazione Magistretti ha aperto al pubblico la grande stanza di ingresso dove lavorava Franco Montella (circondato da tecnigrafi, armadi, cassettiere, tavoli, sedie, prototipi) è diventata lo spazio delle mostre temporanee. Nello studio originale esisteva un “disordine” razionale: schizzi, disegni, numeri di telefono e intuizioni progettuali convivono e si mescolano a foto, lettere e articoli di giornali della vita quotidiana. Tutto questo materiale costituisce il cuore della Fondazione Magistretti: l’archivio.  Riconosciuto “di particolare importanza storica” nel 2007, da sempre costituisce la base delle attività del museo: dagli studi di approfondimento alle mostre, ai convegni e incontri con il pubblico. L’archivio storico oggi è accessibile a tutti all’indirizzo archivio.vicomagistretti.it. 


Le architetture: La mostra Magistretti Revisited comincia con i primi progetti di architettura di interni, con le partecipazioni alle Triennali della ricostruzione e del boom economico fino ad arrivare agli edifici più noti a Milano e non solo. Sui primi anni di lavoro di Magistretti un esempio interessante è l’appartamento Bordogna in via Borgonuovo del 1948. Un appartamento signorile, della borghesia milanese, in cui Vico ridisegna soprattutto zona giorno e ingresso abbattendo una serie di tramezzi e realizza un vero open-space in cui spicca un caminetto comunicante tra due ambienti. 

Proseguendo nella visita alla mostra, si incontrano anche progetti di natura industriale come il deposito di Famagosta (1989-2001), in cui l’idea di illuminare un luogo di lavoro con dei lucernari-shed di grandi dimensioni, è tra gli espedienti più innovativi di Magistretti. Infine, alzando lo sguardo sulle pareti, si notano le fotografie di casa Tanimoto a Tokio (1985-86), casa “tipicamente giapponese” ma dal gusto europeo, come il piccolo omaggio a Milano sul muro di cinta. Per ulteriori approfondimenti sui progetti visita archivio.vicomagistretti.it. 

Immagini della mostra

Opere esposte

Orari e biglietti

Indirizzo

Via Vincenzo Bellini, 1
20122 Milano

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