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Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo verified

Roma, Lazio, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

conclusa IL MUSEO É POSSIBILE

A cura di: Mariastella Margozzi, Laura Salerno, Michele Occhioni

La mostra

Da circa un anno Castel Sant'Angelo è sottoposto a lavori di manutenzione straordinaria necessari a ridare decoro e lustro a uno dei più significativi monumenti di Roma, nell'ottica di rendere più concreti, visibili e godibili i suoi variegati e complessi ambienti, la sua preziosa decorazione cinquecentesca e le collezioni di dipinti, arredi e armi storiche, fino ad ora in gran parte nei depositi. Sono state recentemente interessate da un nuovo progetto illuminotecnico la Sala Paolina e la cosiddetta Biblioteca, già fruibili con la nuova suggestiva illuminazione. Lo saranno a breve anche la cosiddetta “Armeria inferiore”, dove sarà raccontata in maniera permanente la storia iconografica del Castello, e le altre sale “farnesiane” accanto alla Paolina (Perseo e Amore e Psiche) e accanto alla Biblioteca (Adrianeo e Festoni, Cagliostra), dove sono in corso lavori di ristrutturazione, resi necessari per migliorare l'offerta museale.

In attesa di riallestire le opere delle collezioni del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo (istituito nel 1925) nelle sale ad esse destinate originariamente, si è deciso quindi di realizzare un allestimento temporaneo, che le proponga al pubblico secondo una nuova ottica espositiva e che ne faccia comprendere la straordinaria varietà.

La mostra, curata da Mariastella Margozzi, Laura Salerno e Michele Occhioni, si propone di valorizzare e conferire nuova luce a opere poco conosciute, nonostante il loro indiscutibile pregio, celate all’attenzione che meritano e sottratte alla visione perché in gran parte conservate nei depositi del Castello. Molti dei pezzi esposti non sono collegati alla storia di Castel Sant'Angelo che all’epoca dell’istituzione del Museo si era trovato per lo più privo di mobilio ornamentale e di quadreria, considerate anche le diverse funzioni che vi si svolsero in precedenza, come quella di carcere e caserma.

La collezione di dipinti e arredi che oggi ammiriamo è frutto della sintesi di due distinte donazioni, quella del collezionista e mercante d’arte romano Mario Menotti del 1916 e quella della famiglia fiorentina Contini Bonacossi del 1928, favorite dalla volontà del generale Mariano Borgatti, allora direttore del Castello, al quale va ascritto il merito (oltre quello di aver pianificato, programmato e realizzato una significativa campagna di restauro estesa a gran parte del monumento) di averlo voluto trasformare in contenitore di contenuti storici e artistici. Le svariate provenienze e la corposa miscellanea di materiale collezionato, che rispecchia il gusto dei donatori, ma anche del mercato dell'arte del periodo, si riflette nella successione cronologica delle opere in mostra. In tal senso evidente, ad esempio, è la sovrabbondanza di opere della scuola veneta, ambito geografico al quale si riferiva particolarmente il gusto di Mario Menotti. Alessandro Contini Bonacossi invece, mercante d’arte oltre che collezionista, avvalendosi della consulenza dell’allora giovane storico dell’arte Roberto Longhi, aveva acquistato insieme alla moglie Vittoria molteplici opere sul territorio italiano, alcune delle quali furono oggetto di donazione al Museo di Castel Sant’Angelo per contrastare la fama di venditore di opere d’arte italiane all’estero e acquisendo quella di mecenate illuminato. Per questa donazione i coniugi Contini Bonacossi ottennero il titolo nobiliare di conti. Un'altra donazione venne disposta da Alessandro Contini Bonacossi nel 1939 a favore del Museo degli Uffizi di Firenze.

Immagini della mostra

Orari e biglietti

Indirizzo

Lungotevere Castello, 50
00193 Roma

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