La Chiesa di San Cesareo de Appia si trova a Roma, più precisamente nel rione Celio, presso la Porta di San Sebastiano.
La chiesa è di origini antiche: risale all’VIII secolo e fu costruita su resti di strutture romane preesistenti, che oggi si possono osservare nei sotterranei (resti di un pavimento musivo, con scene marine del II secolo d.C.). Nel corso del XVI secolo comparve anche con il nome di San Cesareo in Palatio creando molta confusione con l’omonima chiesa nel rione Campitelli.
Nel corso dei secoli la Chiesa di San Cesareo de Appia passò di mano diverse volte e fu più volte ristrutturata: nel XIV secolo fu affidata ai Crociferi che vi fondarono un ospedale. Seguirono le monache benedettine e nel XV secolo fu affidata alle cure della vicina Chiesa di San Sisto Vecchio e poi a quelle della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo; venne completamente restaurata nel XVI secolo ad opera del Cavalier d'Arpino, e poi affidata ai Padri Somaschi.
In questa occasione furono qui trasferiti i mosaici del XIII secolo e altri arredi architettonici che si trovavano nel transetto della Basilica di San Giovanni in Laterano, a quell’epoca in fase di ristrutturazione.
La Chiesa di San Cesareo de Appia presenta una facciata molto sobria con un portone d’accesso preceduto da protiro con colonne di granito. L’interno si presenta a navata unica. Sulle parete laterali, tra le finestre, vi sono dei mosaici opera del Cavalier d'Arpino, con scene della vita di San Cesareo. Nel catino absidale un mosaico che raffigura Dio Padre fra gli angeli. L’altare, l’ambone, la cattedra, le transenne del presbiterio sono elementi architettonici che appartenevano alla Basilica di San Giovanni: per lo più sono composti da elementi eterogenei che risalgono al XIII secolo.