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Poetry for Revolutions Mostra tutte le foto
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Poetry for Revolutions

Dal 20 ottobre al 18 febbraio 2024

Istituto Svizzero

Istituto Svizzero

Via Ludovisi, 48, Roma

Aperto adesso: dalle 11:00 alle 18:00

Profilo verificato


Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and ProposalsUn progetto collaborativo tra Istituto Svizzero (Roma) e Cabaret Voltaire (Zurigo) con Bassem Saad, Ceylan Öztrük, Guerreiro do Divino Amor, Giorgio Zeno Graf, Industria Indipendente, Ivona Brđanović, Maya Olah, Mathis Pfäffli, Michèle Graf & Selina Grüter, MigrArt/DACZ (Deniz Damla Uz & Niştiman Erdede), Ramaya Tegegne, RM, Sandra Mujinga, Shirana Shahbazi e Ursula Biemann.


I manifesti hanno avuto un ruolo cruciale come strumento stilistico nelle avanguardie storiche come il Futurismo e il Dada. Venivano utilizzati per esprimere convinzioni e critiche in modo tangibile e manifesto, come suggerisce la parola di origine latina ‘manifestus’. Piuttosto che preservare le apparenze, l’arte mirava a rivelare, agire e trasformare il mondo e l’esperienza umana. Nella mostra Poesia per le Rivoluzioni, artiste/i e scrittrici/scrittori contemporanee/i rispondono con i loro linguaggi artistici unici a complesse crisi globali o riflettono sulla cultura della condivisione e della manifestazione delle idee. Lo fanno in un momento in cui i manifesti e i monumenti sono spesso considerati superati, mentre l’attualità richiede un coinvolgimento diretto, chiedendo di ricordare il passato e di sfidare lo status quo. L’arte va al di là di un riflesso unidimensionale della realtà, ma si impegna con essa condensando, isolando, differenziando, confondendo e disarticolando, con mezzi poetici, radicali, sottili o concreti. Ciò solleva domande sul ruolo del manifesto e sulla misura in cui l’arte forma le persone politicamente o genera uno spazio pseudo-politico.


Numerose/i artiste/i e scrittrici/scrittori creano manifesti sotto forma di testi o opere visive, da esporre a Roma e a Zurigo. In entrambi gli spazi espositivi saranno disponibili fotocopie dei manifesti che il pubblico potrà prendere con sé e condividere. Ceylan Öztrük coreografa le mostre attraverso un grande intervento scultoreo e un display per i manifesti fotocopiati, concentrandosi sul modo in cui le informazioni circolano formalmente e su chi si sente autorizzato a condividere quali conoscenze. A Roma, alcune/i artiste/i contribuiscono con opere aggiuntive. Inoltre, due vetrine offrono uno specifico approfondimento storico sul movimento femminista in Italia negli anni Sessanta e Settanta, con manifesti e documenti dell’artista Anna Oberto, del collettivo napoletano Le Nemesiache e di Rivolta Femminile.La mostra è completata da un programma di eventi collaterali.

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