Dal 21 marzo al 25 agosto 2024
Stefano Tamburini (Roma, 1955-1986) è stato un profetico “ingegnere dei media” la cui articolata produzione grafica – che spazia dal design alla musica passando per moda, editoria e pubblicità – viene riletta alla luce del concetto di accelerazione, nucleo fondante della sua poetica e tema cruciale dell’attuale dibattito su questioni della contemporaneità come l’automazione, l’evoluzione macchinica, la singolarità tecnologica e l’utopia/distopia tecno-capitalista.
La mostra, curata in collaborazione con Valerio Mattioli, segue l’attitudine al plagio e al mescolamento di immagini tipica dell’artista: per evidenziare le trasformazioni della sua ricerca presenta un apparato visivo che abbandona il concetto di originalità e l’esposizione del feticcio tramite una rielaborazione delle sue produzioni nel periodo tra il 1980 e il 1986.
Per espandere il concetto di accelerazione sulla scia dello stesso Tamburini, la mostra è accompagnata dai contributi testuali commissionati al filosofo Franco “Bifo” Berardi, alla teorica Amy Ireland, al dj e musicista Steve Goodman e al designer Silvio Lorusso.
Già fondatore di Cannibale, una delle riviste cardine del Settantasette italiano, Tamburini è stato innanzitutto l’anima iconoclasta di Frigidaire, il mensile di costume, politica e fumetti che, dal 1980 in poi, diventerà il terreno privilegiato per le sue sperimentazioni in ambito visivo.Per Frigidaire Tamburini si ritaglia il ruolo di progettista grafico, definendone così la caratteristica estetica fredda e massimalista: delineando l’iconica linea a zig zag realizzata con forbici da sartoria per donare movimento e irrequietezza all’impaginazione, incidendo in obliquo le zone di colore, ricorrendo a una tipografia di impatto, ideando concettuali esperimenti di meta fashion e xerox art, Tamburini conia una personalissima risposta di borgata – gelida, scontrosa e coatta – al nascente immaginario postmoderno. Predilige il furto alla citazione, la decostruzione del moderno al suo recupero distaccato, lo humor cinico della periferia romana in cui era cresciuto all’ironia borghese della Milano di Ettore Sottsass e Alessandro Mendini, del gruppo Memphis e della rivista Domus. In questa chiave, esplora le possibilità di strumenti quali la fotocopiatrice — con la quale crea le storie di Snake Agent, manipolando e ricombinando fumetti degli anni Quaranta — e l’espressività di materiali banali come i cartoncini Bristol.
Via Nizza, 138, Roma, Italia
Orari di apertura
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lunedì | Chiuso | |
martedì | 12:00 - 19:00 | 18:30 |
mercoledì | 12:00 - 19:00 | 18:30 |
giovedì | 12:00 - 19:00 | 18:30 |
venerdì | 12:00 - 19:00 | 18:30 |
sabato | 10:00 - 19:00 | 18:30 |
domenica | 10:00 - 19:00 | 18:30 |
Dal 21 dicembre al 31 marzo 2025
Mare di Lamiere
Loggiato San Bartolomeo, Palermo
Con la card: museo + mostre 8.00 €