Dal 16 ottobre al 6 gennaio 2019
A cura di Giuseppe Appella
Centoquattro le opere (dipinti, sculture, disegni, incisioni, libri d’artista, datati 1956-2018) selezionate per evidenziare la nascita e gli sviluppi di un preciso linguaggio formale, dei paesaggi interiori, dei paesaggi di puntini, come li definisce lei stessa, di quella ricerca sulla complessità semantica che domina la scena intellettuale e artistica degli anni Sessanta, in cui l’artista opera con la sua personalissima lettura del reale mediata dalla poesia. "La poesia è come un paesaggio -scrive Giulia Napoleone - tutta la comprensione delle cose avviene attraverso la poesia, a tutto corrisponde un verso. La mia lettura è una lettura lenta e tormentata, un processo di assimilazione difficoltoso ".
Un dialogo continuo e costante tra poesia e arte visiva caratterizza dunque il suo lavoro, dalle prime riflessioni sul tema del segno degli anni Sessanta, immersi nello scandaglio dell’immenso archivio della tradizione per attingervi quanto necessario per rinnovarsi sperimentando, alla consuetudine col colore, soprattutto il blu ("colore versatile"), che muove dalla seconda metà degli anni Settanta, in cui l’assenza di materia fa riaffiorare la luce dal fondo della carta con delicate trasparenze.
Il titolo della mostra si riallaccia, come le due precedenti, al foglio manifesto Realtà in equilibrio scritto da Fausto Melotti in occasione della collettiva alla Galleria Il Segno di Roma nel 1982 che esponeva, oltre alla stessa Napoleone, anche Lorenzetti, Conte, Rodolfo Aricò e Giuseppe Uncini.
Viale delle Belle Arti, 131, Roma, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
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martedì | 09:00 - 19:00 | |
mercoledì | 09:00 - 19:00 | |
giovedì | 09:00 - 19:00 | |
venerdì | 09:00 - 19:00 | |
sabato | 09:00 - 19:00 | |
domenica | 09:00 - 19:00 |