Il palazzo è una delle più significative dimore reggiane quattrocentesche, voluto da Francesco da Mosto, alto funzionario ducale, che la acquistò nel 1472 e la trasformò da “domus” a “palatium”.
Di matrice ferrarese, è attribuita all’area di Biagio Rossetti (1488) ed è oggi proprietà della Fondazione Manodori che l’ha recentemente restaurata. Alla morte di Francesco il palazzo passò ad altri proprietari finché nel 1857 Pietro Manodori, allora sindaco di Reggio, rilevò il palazzo dai conti Greppi di Milano per aprirvi un asilo infantile gratuito e aperto a tutti. La struttura per tutto il Novecento fu un laboratorio di importanti innovazioni pedagogiche in grado di evolversi per rispondere ai mutamenti sociali in atto. L’Asilo Manodori restò aperto fino al 1991. Notevole il cornicione con tondi di teste virili in terracotta. Lo scalone, che dal cortile interno conduce al loggiato ad archi da cui si accede al piano nobile, fu addossato nel Settecento al nucleo primitivo e in origine era ornato alla base da due cani in pietra oggi conservati al Palazzo dei Musei. Nei sotterranei è possibile notare le pavimentazioni e i livelli di abitazioni di epoca medievale. All’interno si conservano gli antichi cassettoni lignei dipinti e tracce di decorazioni pittoriche originali.
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