Autentico gioiello architettonico e annoverato tra i più piccoli teatri d’Italia, il Teatro di Panicale è ancora oggi utilizzato per festival musicali, stagione di prosa ed un festival di opera da camera. Questo piccolo teatro fu edificato da un gruppo di giovani panicalesi, che si riunirono in una società “per fuggire l’ozio ed unire gli animi (…) avendo portato a buon termine un nuovo teatro”, come recita il documento originale datato 14 agosto 1692. Nel 1786, grazie ad una nuova accademia teatrale, il teatro venne rinnovato da Francesco Tarducci e fu denominato Teatro del Sole. Solo nel 1856 il teatro fu trasformato nella sua forma attuale su progetto di Giovanni Caproni. La decorazione pittorica degli interni fu eseguita dal pittore perugino Alceste Ricci che esaltò l’ambiente con ornati, dorature e stucchi, conferendo eleganza al nuovo teatro, che nel frattempo aveva anche cambiato nome e fu intitolato a Cesare Caporali (1530-1601), celebre poeta “bernesco” di probabili origini panicalesi e attivo alla corte dei Marchesi della Corgna. Il fondale è stato dipinto da Mariano Piervittori nel XIX secolo e raffigura Boldrino da Panicale, capitano di ventura originario del paese vissuto nel medioevo, immortalato nel momento in cui riceve le chiavi di Perugia dai Priori della città per ringraziarlo di averli salvati da un’orda di Bretoni.