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Pompei, oltre l'eruzione Mostra tutte le foto
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conclusa

Pompei, oltre l'eruzione

Dal 12 gennaio al 13 febbraio 2023

MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli

MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Piazza Museo n.18/19, Napoli

Chiuso oggi: apre domani alle 09:00

Profilo verificato


Nel cuore delle collezioni pompeiane del Museo è allestita la mostra di Elio Mazzella, artista napoletano che dagli anni ‘70 si è accostato al cemento, sfruttandone le potenzialità plastiche, e definendo, nel corso della sua carriera, “la sua originale tecnica della pitto-scultura, ovvero il rilievo realizzato con cemento mischiato con il colore, che evoca le antichità classiche di Pompei e la grandezza di un territorio distrutto dall’eruzione del Vesuvio” (Camilla Mazzella).

Parlando del suo lavoro l’artista dice che si tratta di una “ricerca ispirata dall’amore per una materia, la pietra, nato quando da giovane vivevo come sinistrato di guerra nell’area flegrea. Non potendo allora manipolare la pietra e intervenire sul suo aspetto materico ho cercato di imitarne le caratteristiche con il cemento, una materia del nostro tempo, divenuta oggetto di una ricerca dagli esiti interessanti ed originali”.


I quadri di Mazzella, infatti, sono superfici in cemento incise e dipinte. In totale sono esposte 60 opere, 15 più grandi nella sala 95 e 45 di piccolo formato nelle teche della sala 96 (Plastico di Pompei). Una delle vetrine, inoltre, testimonia il percorso artistico dell’autore attraverso i cataloghi delle mostre precedenti. Le opere selezionate per la mostra al MANN sono quelle che avevano già suscitato l’interesse e l’approvazione di critici e storici dell’arte autorevoli, come Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Franco Solmi, Pierre Restany. Proprio Palma Bucarelli ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione del percorso artistico di Elio Mazzella, che ricorda chiaramente il suo invito: “Ovunque vedete anche una piccolissima traccia di Roma antica fermatevi e meditate, perché da lì è passata la grande civiltà greco-romana”.

Riguardo a Pompei l’autore ricorda che “si tratta di una fascinazione antica, che risale a quando dalla zona flegrea sono ritornato nella mia città, Napoli, e ho avuto la fortuna di abitare in un posto con un panorama dominato dal Vesuvio. Tra me e il Vulcano si è aperto un bellissimo e intenso dialogo. E’ stato proprio il Vesuvio a condurmi a Pompei, alla Pompei sepolta e alla Pompei recuperata”. Sulla scia del monito di Palma Bucarelli “ho inteso rappresentare la grandezza della civiltà romana e di Pompei attraverso tracce e frammenti che sono proposti come veri e propri “gioielli”.

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