Dal 1 marzo al 31 maggio 2025
La Fondazione Made in Cloister presenta la mostra “Il Sol dell’Avvenir”, il primo capitolo di un programma biennale che, attraverso una serie di pratiche artistiche e iniziative di ricerca, avvia una riflessione sull’idea della rinascita, sollecitata dalle catastrofi imminenti e dalle attuali policrisi. La mostra riunisce artisti internazionali le cui opere attraversano l’equilibrio delicato tra creazione e distruzione, speranza e catastrofe.
Il titolo della mostra, tratto da una canzone partigiana italiana, rielabora il sole non come simbolo di una promessa utopica, perennemente disattesa, ma come una forza ambivalente - generatrice di vita, ma anche distruttiva. La mostra esplora le diverse possibilità di rinascita attraverso le trasformazioni materiali, le metamorfosi identitarie e le riorganizzazioni spaziali.
Le opere in mostra raccontano le possibilità di rigenerazione in un mondo post-utopico. Investigano come la materia, l’identità e lo spazio possano rinascere - sia attraverso la trasmutazione alchemica, la paternità para-fittizia, che la riattivazione di storie dimenticate. In mostra opere di mountaincutters, Alexandra Sukhareva, Clément Cogitore, Danh Vo, Hiwa K, Anastasia Ryabova, Renato Leotta e Reena Spaulings, ed i nuovi lavori commissionati a Olga Tsvetkova e Carmela De Falco.
Creato durante la sua residenza artistica presso la Fondazione Made in Cloister, Porta Capuana. Lo spazio come dubbio (2025) di Olga Tsvetkova è una performance di danza site-specific che traccia la geografia emotiva del quartiere Porta Capuana di Napoli.
Carmela De Falco, artista napoletana, presenta due nuovi lavori: riflettendo, riflettendo, la voce, un'installazione, attivata da una performance, che trasforma il Chiostro in un corpo risonante, grazie alle voci dei performer che ricordano il passato dello spazio abitato da monaci, e Trasmissione, un’opera scultorea che richiama la storia dell’edificio come parte del lanificio.
L'ambiente storico del Chiostro di Santa Caterina a Formiello, a dieci anni dalla sua riconversione, si erge come figura centrale in queste esplorazioni di rinascita. Un tempo chiostro di una chiesa rinascimentale, successivamente lanificio, fabbrica di sapone, garage e persino falegnameria, lo spazio stesso incarna l’idea di rinnovamento, evocando un insieme di voci che sottolineano il suo ruolo duplice di figura e sfondo in questa narrazione.
piazza Enrico De Nicola, 48 , Napoli, Italia
Orari di apertura
apre - chiude | ultima entrata | |
lunedì | Chiuso | |
martedì | Chiuso | |
mercoledì | 11:00 - 19:00 | 18:00 |
giovedì | 11:00 - 19:00 | 18:00 |
venerdì | 11:00 - 19:00 | 18:00 |
sabato | 11:00 - 19:00 | 18:00 |
domenica | 10:00 - 14:00 | 13:00 |
Dal 30 marzo al 29 giugno 2025
A chi parlo quando parlo
MAC - Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Lissone