Il Römisch-Germanisches Museum è un museo di colonia dedicato all'archeologia dell'epoca preistorica, romana e franca ritrovati nell'area urbana della città di Colonia. Si trova vicino il Duomo e la stazione centrale. Inaugurato nel 1961, il museo conserva oltre 100.000 reperti di storia. La sede del museo è stata costruita attorno ad un importante mosaico che ritrae diverse scene della vita di Dioniso. Probabilmente, il mosaico faceva parte di un complesso abitativo romano del III secolo. Il mosaico e il monumento funerario di 15 metri dedicato al legionario Marco Publicio (I secolo) possono essere sempre ammirati, anche dall'esterno del museo, grazie alle finestre panoramiche che danno sul piazzale del Duomo. Infatti, l'edificio che ospita il museo è stato concepito come una vera e propria finestra sull'epoca romana.
I reperti più antichi della collezione museale risalgono a raccoglitori e cacciatori presenti in Renania durante il Paleolitico e il Mesolitico. Sono poi presenti testimonianze dei primi villaggi agricoli dell'Età del Ferro e del Bronzo e i reperti celtici e germanici risalenti ai secoli che precedettero l'arrivo dei Romani. Il fulcro della collezione del museo è costituito dalle testimonianze dei cinque secoli di dominazione romana. Augusto, fondatore di Colonia, viene ricordato da un'effigie in miniatura di vetro verde. Dopo la sua fondazione, l'antica Colonia divenne un importante centro economico e religioso della Germania Inferior. Il museo contiene inoltre la più grande collezione al mondo di oggetti di vetro di epoca romana utilizzati fra il I e il IV secolo, fra cui numerosi bicchieri di lusso e decorati della stessa epoca come i vasi soffiati decorati con figure, bicchieri decorati, e calici. Gli orafi e gli scultori omani crearono prodotti di grande pregio, come ad esempio le raffinate miniature di ambra. Affreschi maestosi e mosaici di grande valore erano parte integrante dell'arredamento delle case degli aristocratici della città. I reperti più recenti del museo risalgono all'età merovingia (V - VI secolo).