Il KOLUMBA è un museo d'arte di Colonia. Si trova sul sito dell'antica chiesa Santa Kolumba, antica chiesa romanico-gotica quasi completamente distrutta durante la Seconda guerra mondiale. Il museo nasce come una modernizzazione dell'antico museo diocesano di Colonia: quest'ultimo fu infatti distrutto durante la guerra. Tuttavia, la maggior parte della collezione era stata precedentemente evacuata. Il museo venne dunque riaperto nel 1954, ma in spazi inadeguati e insufficienti, così negli anni Novanta si decise di dotarlo di una nuova sede. Il sito scelto era quello dell'antica chiesa Santa Kolumba. Completato nel 2007, l'architettura che ne è derivata è il risultato di un sapiente progetto realizzato dall'architetto svizzero Peter Zumthor. Il nuovo edificio combina abilmente i nuovi volumi con i resti delle costruzioni medievali, unificando passato e presente, antico e contemporaneo.
Al suo interno, le sedici sale espositive del Kolumba, che occupano una superficie complessiva di 1.750 metri quadrati, sono in gran parte concepite come spazi intimi, quasi domestici. Sale che danno una sensazione complessiva di quiete, come fossero sospese nel tempo: non a caso il Kolumba, oltre che museo d’arte, è stato concepito come un inno alla pace e alla vita (columba è il termine latino per colomba, simbolo cristiano di pace).
La collezione del museo Kolumba è costituita da dipinti, sculture, disegni, opere a stampa, tessuti, vestiti, oggetti preziosi, gioielli e manoscritti, dall’antichità sino ad oggi, con una particolare attenzione all’arte Germanica medievale. La collezione delle opere di arte moderna e contemporanea comprende opere, tra molti altri, anche di Joseph Beuys, Leiko Ikemura, Rebecca Horn, Attila Kovács, Wolfgang Laib, Thomas Lehnerer, Joseph Marioni, Agnes Martin, Richard Serra, Chris Newman, Richard Tuttle, Jannis Kounellis e Darío Villalba. Il museo espone gran parte del suo patrimonio attraverso mostre temporanee di lunga durata, in cui pezzi antichi e moderni sono esposti fianco a fianco, secondo temi e letture sempre differenti.