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Guarene, Piemonte, Italia in chiusura visita il museoarrow_right_alt

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La mostra

artistə: Stefano Arienti, Bartira, Betty Bee, Dafne Boggeri, Monica Bonvicini, Benni Bosetto, Giulia Cenci, Isabella Costabile, Roberto Cuoghi, Enrico David, Gino De Dominicis, Tomaso De Luca, Caterina De Nicola, Chiara Fumai, Marco Giordano, Kinkaleri, Eva Marisaldi, Giulia Piscitelli, RM, Marinella Senatore

con un omaggio a Gianfranco Baruchello, Marisa e Mario Merz, Michelangelo Pistoletto

 

A cura di Stefano Collicelli Cagol con Michele Bertolino

23 settembre – 19 novembre 2023

Palazzo Re Rebaudengo, Piazza Roma 1, Guarene (CN)

Inaugurazione 23 settembre, h. 17

 

Dal 23 settembre al 19 novembre, a Palazzo Re Rebaudengo a Guarene, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta che sarà sarà, percorso espositivo articolato attraverso le opere di venti artistə attivə in Italia, dalla scultura all’installazione, alla pittura e al video. La mostra, a cura di Stefano Collicelli Cagol con Michele Bertolino, si inserisce nella progettualità del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea e apre in occasione della tappa torinese di Bel Paese. Promoting italian art around the world, progetto di valorizzazione e internazionalizzazione della scena artistica italiana frutto della collaborazione tra il Comitato e la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. La mostra è nell'ambito di SNODI.

 

che sarà sarà propone le posizioni di artistə che hanno smembrato l’idea di identità personale o collettiva disegnando invece corpi espansi e paesaggi alternativi, immaginando tempi diversi e metamorfici, scrivendo storie dagli esiti mutevoli. Il titolo – una crasi tra le canzoni Che sarà dei Ricchi e Poveri e Que sera sera – allude a un futuro indefinito, forse già accaduto o ancora da venire, richiama la smobilitazione, il disimpegno dal sé e l’apertura ad avvenimenti possibili.

Cos’è l’identità personale? Esiste un’identità collettiva a cui ci si conforma? Quali sono le strategie con cui possiamo rifuggire dinamiche che incasellano corpi e desideri? Possiamo essere opachə, fuggitivə, nascostə? Le opere in mostra suggeriscono possibili percorsi al di là del qui e ora occupato dal corpo singolo.

Betty Bee, Monica Bonvicini, Enrico David, Marco Giordano e Kinkaleri collocano l’identità nel corpo e la interpretano come spazio di trasformazione, ambito su cui si esercitano le spinte del contesto sociale, urbano o naturale, o materia oscura da plasmare, spolpare, i cui desideri e pulsioni agiscono come diversivi. Il corpo, animale umano e non, è esso stesso soggetto a tensioni latenti: è spazio in cui coesistono molteplicità di esseri, come mostra il lavoro di RM, o è oggetto organico, cangiante, nel lavoro di Roberto Cuoghi e Giulia Cenci.

Bartira, Dafne Boggeri e Caterina De Nicola discutono dei meccanismi coercitivi del contesto politico e sociale in cui viviamo: recuperando le memorie di storie cancellate, indossano balaclava, con cui farsi oscurə. In altri casi, il balaclava è quella penna con cui i personaggi scrivono da sé le loro storie – come ricorda il video di Marinella Senatore. Nelle opere di Stefano Arienti, Tomaso De Luca ed Eva Marisaldi, lo sguardo può ingannare, mostrarci quello che non c’è – diventa una modalità tramite cui perdersi, lasciare che i propri confini si sfaldino.

Artistə come Benni Bosetto, Isabella Costabile, Gino De Dominicis, Chiara Fumai e Giulia Piscitelli indagano la dimensione rituale, magica e trascendente dei corpi e degli oggetti, mostrano l’afflato cosmologico come strategie tramite cui collettivizzare desideri, pensieri e azioni, riscrivendo le dinamiche dei tempi.

 

che sarà sarà scova queste linee nelle opere di artistə italianə attivə tra gli anni Novanta e il presente – provando a ricostruire una possibile geografia disparata, appesa al contrario per un filo, in cui i linguaggi delle arti visive rivelano le loro contaminazioni con la musica, la moda, il cinema, la poesia e la cultura underground. Una mostra in cui desideri e pulsioni sono strumenti con cui perdersi, occasioni con cui plasmare il proprio aspetto e specchi in cui riconoscere nuove forme di comunità.

Insieme alla mostra, Palazzo Re Rebaudengo espone un omaggio a Marisa e Mario Merz, Gianfranco Baruchello e Michelangelo Pistoletto, le cui opere provengono dalle fondazioni a loro dedicate che fanno parte del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea.

L’opera Urlo del collettivo Kinkaleri sarà visibile, per tutta la durata della mostra, in numerose affissioni pubbliche diffuse sul territorio comunale di Guarene. L’opera è stata realizzata grazie alla partecipazione della cittadinanza di Guarene, in collaborazione con la biblioteca civica e il dipartimento educativo della Fondazione.

La Fondazione organizza un servizio navetta per raggiungere lo spazio espositivo di Guarene. Un bus partirà dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Via Modane 16, Torino) alle ore 16:00 e ripartirà da Guarene in direzione Torino alle ore 19:30. Per prenotare inviare una mail a: press@fsrr.org.

Orari e biglietti

Indirizzo

Via Roma, 1
12050 Guarene

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