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MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche verified

Faenza, Emilia-Romagna, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

conclusa 1908-1952 A ricordo di un’impresa di sogno

La mostra

Passato e presente si intersecano e si richiamano vicendevolmente in un duplice progetto espositivo dedicato alla memoria che inaugura al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza l'11 e 12 novembre 2022.

Il primo è “1908-1952. A ricordo di un’impresa di sogno” è l'allestimento di una nuova sezione permanente del museo, a cura di Valentina Mazzotti, che vuole ripercorrere le vicende che portarono alla fondazione del Museo e al suo rapido sviluppo fino alle drammatiche distruzioni della seconda guerra mondiale e alla rapida ricostruzione postbellica con la riapertura del Museo nel 1952. 


“1908-1952. A ricordo di un’impresa di sogno” inaugura venerdì 11 novembre, alle ore 17. Sul soppalco, sopra la sale delle ceramiche classiche, attraverso opere restaurate, frammenti di ceramica, materiali di archivio e fotografie, viene ricostruita l'impresa quasi titanica del fondatore e allora direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza Gaetano Ballardini che, in meno di cinquanta anni, si è trovato a costruire per ben due volte la collezione di un Museo.

Le tappe fondamentali di questa storia sono: la nascita del museo nel 1908, la fondazione della rivista “Faenza” nel 1913 che rappresenta ancora oggi un riferimento per gli studi ceramici, l’istituzione della scuola nel 1916 divenuta poi statale nel 1919, la Mostra permanente della moderna ceramica italiana d’arte nel 1926, l’acquisizione di importanti collezioni come la donazione dei frammenti islamici appartenuti a Fredrik Robert Martin nel 1930, il definitivo impianto della biblioteca e delle fototeca nel 1935 e l’istituzione del concorso nazionale per la ceramica d’arte nel 1938. Un altro passaggio fondamentale della storia del Museo è rappresentato dalla devastazione bellica, soprattutto a seguito del drammatico bombardamento del 13 maggio 1944, a cui è seguita una rapida reazione e ricostruzione. L’eredità del Museo prebellico si perpetua ancora oggi attraverso il recupero di ceramiche dal fondo dei frammenti rinvenuti tra le macerie della guerra, grazie al paziente lavoro del nostro laboratorio di restauro. L’esempio più recente è la scultura di Adamo ed Eva di Jean Renè Gauguin presso la danese Bing&Grondahl, il cui restauro è stato argomento di tesi di laurea della studentessa Simona Lombardi, con il coordinamento della docente Ana Cecilia Hillar, nell’ambito del Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus d Ravenna, che da diversi anni collabora con il MIC.

Immagini della mostra

Opere esposte

Orari e biglietti

Indirizzo

viale Alfredo Baccarini, 19
48018 Faenza

Altri contatti

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