Il Museum für Ostasiatische Kunst è un museo di Colonia dedicato all'arte orientale. Inaugurato nel 1913, il museo venne fondato dal drammaturgo austriaco Adolf Fischer e sua moglie Frida, appassionati delle civiltà mediorientali. Nel 1937 il museo venne chiuso dai nazisti. Rimasto a lungo senza sede espositiva, fu solo negli anni Settanta che si realizzò una nuova struttura, permettendo al museo di riaprire. Il nuovo edificio venne progettato dall'architetto giapponese Kunio Maekawa (1905–1986), allievo di Le Corbusier. Con i suoi cubi rigorosi e chiaramente strutturati e l'inserimento nel paesaggio del parco dell'Aachener Weiher, l'edificio si lega alle antiche tradizioni giapponesi, ma sviluppa un linguaggio di design moderno grazie al rivestimento con piastrelle di gres cotte in Giappone. Il museo include anche un tipico giardino giapponese, dove si trova anche una monumentale scultura in bronzo di Leiko Ikemura.
Come già concepito da Adolf Fischer, i reperti del Museo d'arte dell'Asia orientale non sono presentati come documenti storico-culturali nel senso etnologico o etnografico, ma piuttosto come opere d'arte indipendenti che illustrano specifici stili contemporanei o individuali. Fischer era dell'opinione che l'arte europea e dell'Asia orientale non siano poi tanto diverse. Gli studi nel campo della storia dell'arte orientale hanno inoltre dimostrato un'antica presenza della tradizione estetica nei paesi orientali: un termine e un'estetica dell'arte sono stati formulati in Cina molto prima che in Europa e già nel IV secolo esistevano collezioni d'arte in cui gli oggetti venivano riuniti in base al loro valore estetico/artistico e non solo materiale o simbolico.