logo
IT
EN
FR
DE
ES
logo
IT
EN
FR
DE
ES
Le pioniere della fotografia di montagna. Una May Cameron
in corso

Le pioniere della fotografia di montagna. Una May Cameron

Dal 16 marzo al 9 novembre 2025

Accetta la Artsupp Card

LUMEN - Museum of Mountain Photography

LUMEN - Museum of Mountain Photography

Kronplatz, 11, Brunico

Chiuso adesso: apre alle 10:00

Profilo verificato


Nella seconda metà del XIX secolo, per le donne non era semplice gestire un’attività commerciale, svolgere un mestiere artigianale o dedicarsi all’alpinismo. Anche la fotografia, forse per la “pericolosità” dei processi chimici e per il peso dell’attrezzatura, era ritenuta inadatta alle donne, come appunto l’arrampicare in montagna. Ed è per queste ragioni che agli inizi della storia dell’alpinismo e della fotografia di montagna, le alpiniste e le fotografe erano soprattutto donne intraprendenti, economicamente indipendenti e provenienti da famiglie dell’alta borghesia o della nobiltà. Spesso pubblicavano le fotografie delle loro esperienze alpine utilizzando uno pseudonimo, come il nome del loro marito. Molte fotografe lavoravano nei laboratori fotografici dei loro mariti, come Martha Attinger a Neuchâtel, Svizzera, Hanni Berhard o Rose Marie Schudel-Ingold, lasciando poche tracce di sé, se non per qualche annuncio sulla loro attività pubblicati sui giornali locali.

La prima fotografa di montagna nota fu Franziska Möllinger (1817-1880) di Treviri, che nel 1836 si trasferì con la famiglia a Soletta. Già nel 1844 realizzò dagherrotipi dell’Oberland Bernese e li commercializzò come litografie. Una delle prime fotografe di montagna in grado di competere sia sul piano alpinistico che su quello artistico con Vittorio Sella, fu la Baronessa Giulia de Rolland (1842-1929) che nel 1893 si aggiudicò una medaglia di bronzo all’esposizione di fotografie di montagna a cui partecipò anche Vittorio Sella (medaglia d’oro) e che venne citata nelle pubblicazioni del CAI. Le sue fotografie sono purtroppo andate perdute. Molte delle prime alpiniste, tra cui Amelia Edwards (1873: “Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys”), Elizabeth Fox Tuckett (1871: “Zigzagging amongst Dolomites”) e Hermine Tauscher-Geduly (1843-1923) illustrarono i dettagliati resoconti dei loro tour alpinistici con fotografie che scattarono personalmente. L’annoverare tutte le alpiniste che, in quanto mogli di fotografi, tra il 1865 e il 1914 si occuparono di fotografia e furono alpiniste, valicherebbe gli spazi di questa mostra. Per quest’esposizione ne sono state selezionate quattro, per quanto Elizabeth Whitshed Main, straordinaria fotografa, alpinista e “fondatrice” dell’alpinismo invernale in generale e del turismo invernale in Engadina, occupi un posto particolare. Attraverso le loro opere vengono presentate anche le altre tre alpiniste, scrittrici di viaggio e sostenitrici dei diritti delle donne: Gertrude Bell, Eleonore Noll-Hasenclever e Una Cameron.
La vita e l’opera di queste quattro pioniere della fotografia di montagna sono esposte a rotazione.

Una May Cameron

1904 West Linton (Scozia) – 1987 Buckingham (Inghilterra)

Alpinista, artista, fotografa e spia

Allo scoppio della prima guerra mondiale, Una May Cameron, di famiglia borghese, si trasferì con la madre in Svizzera (Montreux), dove si appassionò all’arrampicata. Dopo una formazione nelle arti figurative (xilografia), a partire dal 1928/29 intraprese numerose escursioni con l’amica Hazel Jackson nelle Alpi Giulie, sulle Dolomiti (Cima del Gran Cir, Punta Fiames, Cinque Torri), sul massiccio del Monte Bianco (Cresta del Peuterey, Tête Rousse, Sperone del Brenva), nel 1932 con le sue guide Edouard Bareux e Elisée Croux sul Caucaso (regione di Kasbek), nel 1933 sulle Rocky Mountains canadesi, nel 1938 in Africa orientale (Kilimangiaro e Monte Kenya, Monte Speke, Monte Baker nella regione del Ruwenzori) e anche in Borneo (Low’s Peak).

Dal 1929 Una May Cameron fu membro del Ladies’ Alpine Club, di cui fu presidente dal 1956 al 1958. Anche lei infranse costantemente le convenzioni sociali di quell’epoca: indossava quasi esclusivamente i pantaloni e fumava la pipa.

Il suo luogo di soggiorno preferito era Courmayeur. Ha lasciato una grande raccolta di diari e di fotografie. 

Curatore: Richard Piock

Leggi di più

Info e orari

pointer icon

Kronplatz, 11, Brunico, Italia

Apri la mappa

Orari di apertura

apre - chiude ultima entrata
lunedì 10:00 - 16:00 15:30
martedì 10:00 - 16:00 15:30
mercoledì 10:00 - 16:00 15:30
giovedì 10:00 - 16:00 15:30
venerdì 10:00 - 16:00 15:30
sabato 10:00 - 16:00 15:30
domenica 10:00 - 16:00 15:30

Mostra la tua Artsupp Card all’ingresso

Validità delle offerte:

Sempre

Mostre comprese:

Peter Senoner - PEAKADILLY Thomas Biasotto Le pioniere della fotografia di montagna. Una May Cameron

Ingresso al museo + mostre:

12.00 € invece di 17.00€

Altro:

Altro in programma

al LUMEN - Museum of Mountain Photography

Altre Mostre

a Brunico