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conclusa THE GREAT WOMEN ARTISTS IV

La mostra

Katy Hessel e The Great Women Artists tornano a Palazzo Monti! 

Dopo il successo delle passate edizioni, con Flora Yukhnovich, Antonia Showering e Kate Dunn nel 2018, Sara Anstis, Ella Walker, Charlotte Edey e Somaya Critchlow nel 2019 e Sahara Longe, Michaela Yearwood-Dan e Katy Stubbs nel 2021, l'autrice di "The History of Art Without Men" curerà la IV edizione del suo progetto che promuove il lavoro di giovani artiste contemporanee inglesi.  

Sabato 3 dicembre, dalle ore 18 alle ore 21, sarà inaugurata la mostra che vedrà protagoniste Christina Kimeze, Lydia Blakeley ed Eliza Hopewell: tre giovani artiste inglesi con percorsi artistici differenti ma accomunate da una visione sensibile alla realtà che le circonda tradotta in pittura. 

Nei suoi lavori Christina Kimeze affronta concetti di memoria, interiorità e nostalgia attraverso donne padrone di sé poste in paesaggi vividi ed emotivamente carichi, riletti con la lente dell’immaginazione. 

Catturare immagini della realtà attraverso il telefono è il punto di partenza del lavoro di Lydia Blakeley che le riporta poi in pittura con il suo filtro personalissimo e riconoscibile. 

La poliedrica Eliza Hopewell, infine, sfida la visione sociale delle donne, sovvertendo oggetti e spazi che sono tipicamente associati ad esse, per realizzare opere ad olio e la sceneggiatura di un cortometraggio in cui traspaiono storie di femminilità sfumate e delicate. 

La presenza della curatrice e delle artiste alla serata d’apertura sarà l'occasione per i visitatori di cogliere la viva voce delle attrici principali di questo progetto e del panorama artistico inglese.


Sono felice di collaborare con Edoardo Monti per la quarta residenza annuale The Great Women Artists a Palazzo Monti. Quest'anno presentiamo tre delle pittrici più entusiasmanti della Gran Bretagna: Lydia Blakeley, Eliza Hopewell e Christina Kimeze. Questa mostra, con dipinti di oggetti, figure, ambienti interni ed esterni, è accomunata dall'uso di colori che ricordano il palazzo e il paesaggio bresciano, un selvaggio surrealismo e donne che esistono – piene di libertà – in fondali che evocano una foresta o un fosco cielo notturno. Dialogando con la regione del Nord Italia, sia nel paesaggio che nella storia dell’arte legata al territorio, le artiste di questa residenza hanno adottato i motivi e la tavolozza della città per produrre opere emotive e coinvolgenti.


Lydia Blakeley, spesso alla ricerca di mode, cibi e oggetti intrisi di un'identità culturale britannica per antonomasia, durante la residenza ha risposto all'ambiente domestico italiano. Dice: "ho studiato curiosità e oggetti in porcellana di maiolica del XVIII secolo, una tecnica inizialmente creata durante il rinascimento italiano, che è stata affinata nel corso dei secoli per aiutare a migliorare l'intensità dei colori".


Sempre con un atteggiamento giocoso, Blakeley, per i dipinti intitolati "Whimsy" e "Curiosity", ha reperito immagini per il suo lavoro da siti di aste online. Immersi in una tradizione europea e dipinti in uno stile quasi effervescente per evocare e aderire alla rarità e alla raffinatezza dell'oggetto, i dipinti di Blakeley sono ottimi commenti di oggetti del passato in un ambiente contemporaneo. Immortalando questi oggetti raffinati attraverso la pittura, il suo lavoro fornisce un'interessante discussione sulla rilevanza di questi beni oggi.


Blakeley ha anche guardato alla storia dei pittori italiani, in particolare Tiepolo e ai suoi dipinti di levrieri. Rispondendo ai suoi disegni, ha rielaborato “la loro forma e i movimenti sospesi sulla carta. Ho iniziato a fare studi, lavori su carta di levrieri italiani. A seguito degli studi ho anche realizzato un dipinto di Bea, che risiede a Palazzo, e del suo amico Ottone, entrambi cani ripetuti più volte sulla tela, che interagiscono tra loro o nella propria solitudine, attingendo dal Tiepolo e dai suoi disegni con numerose figure canine che abitano la tela.“


Eliza Hopewell, ampiamente conosciuta per i suoi dipinti su ceramica, piastrelle o murales, si è concentrata su dipinti più piccoli su tela, carta e cartone. Incentrati su donne che ricordano i dipinti di medusa in stile rinascimentale, con lunghi capelli fluenti e stagliati contro un cielo surrealista - intriso di una sfumatura di rosa, sinonimo dei colori del palazzo - i dipinti di Hopewell rappresentano un emozionante allontanamento dal suo lavoro in ceramica e murale.


I suoi dipinti sono filmici – mi ricordano le fotografie di Cindy Sherman che catturano il momento culminante in una scena drammatica, con qualcosa che accade prima e/o dopo – mescolando anche storia e contemporaneità. È come se facessero riferimento a scene bibliche o mitologiche, pur essendo focalizzate sulle donne attraverso una lente contemporanea.


‘Durante il mio periodo in residenza mi sono interessata molto alla letteratura e alla poesia gotiche, in particolare Emily Brontë, Shirley Jackson e Carson McCullers. L'uso di immagini della natura selvaggia e ribelle nella loro scrittura si è insinuato nel mio lavoro. Paesaggi misteriosi e tempeste hanno cominciato a interrompere le faccende domestiche delle donne nei miei dipinti.'


Christina Kimeze espone tre grandi dipinti che si concentrano su ambienti interni ed esterni. Usando bastoncini di olio e pittura ad olio su cartoncino, Kimeze dipinge scene che evocano partizioni verso altri mondi o si trovano sulla soglia tra due luoghi. I suoi sfondi - fluidi e dinamici con strisce di vernice che si intrecciano con macchie di luce, evocando fogliame astratto in una natura selvaggia o persiane - si fondono con il soggetto principale - una donna che cammina o fa il bagno, evocando libertà e liberazione. Ciò crea un'immagine accattivante e allo stesso tempo immersa nel nostro mondo e quasi divina. 


Parlando del significato di queste opere, Kimeze ha detto: “Sento queste opere profondamente personali e appartengono a una nuova esplorazione dell'idea di esistere tra due spazi emotivi e dei sentimenti che possono derivare da questo interstizio. Le tende sono importanti come confine, oltre che come simbolo di azione per ciò che è rivelato o nascosto. Volevo collocarle in uno spazio chiuso piuttosto che in un paesaggio espansivo, mentre pensavo a come compartimentare le nostre emozioni.’


Appesi in alto e di larga scala, i dipinti di Kimeze sono costituiti da passerelle a più pannelli che simboleggiano i nostri sé sfaccettati. Il suo scopo è di osservare con attenzione queste donne: “Guardare le donne in questo e in altri lavori è importante; non guardarle da un punto di vista uguale o dall’alto verso il basso, ma osservarle dando loro un potere e una forza, in parte simboleggiando il potere dell'immaginazione nel dare libero arbitrio e creare cambiamento.”


Katy Hessel

Immagini della mostra

Orari e biglietti

Indirizzo

Piazza Tebaldo Brusato, 22
25121 Brescia

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