È ospitato nel settecentesco palazzo appartenuto alla famiglia Lepri, già sede comunale, edè costituito da una sezione archeologica e dalla pinacoteca, con opere d'arte provenienti da chiese della città e del territorio; offre testimonianza della produzione artistica e della devozione locale. Queste raccolte costituiscono, infatti, una fonte insostituibile dal punto di vista della storia e della cultura di Bevagna, indicative del modo di essere e di pensare di una comunità.
SEZIONE ARCHEOLOGICA Il selezionato gruppo di materiali archeologici, il cui primitivo nucleo risale alle fine del Settecento, comprende reperti dall’età arcaica a quella imperiale: frammenti di sculture, iscrizioni, steli funerarie, monete di età romana repubblicana, bronzetti, ceramiche e urne cinerarie di produzione locale. Questi reperti integrano la cospicua raccolta archeologica murata lungo le scale del palazzo.
PINACOTECALa pinacoteca deve la sua formazione alle demaniazioni postunitarie, in seguito accresciute da altre opere provenienti da chiese cittadine e del territorio. Documentano la vivacità dell’arte locale tra la fine del Cinquecento e la prima metà del secolo successivo le opere degli artisti bevanati Ascensidonio Spacca detto il Fantino (Cassa del beato Giacomo e Madonna di Costantinopoli) e Andrea Camassei (San Giuseppe e Testa di Santo). Di pregio anche l'Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto e la Madonna col Bambino di Dono Doni.
Tra le opere ligneeè il modello ligneo della Chiesa della Madonna delle Grazie.