Nacque a Padova nel 1906 da una famiglia di contadini, scomparso nel 1985. Iniziò a dipingere nel 1931 e si formò attraverso incontri ed esperienze in Italia e all’estero. Nel 1937 a Parigi conobbe Lionello Venturi. In questo periodo matura un’ideologia pittorica di denuncia legata ad una sorta di umanitarismo sociale e alla lotta contro l’oppressione di classe. E’ di questi anni il primo disegno del Gibbo, onirica caricatura di Mussolini. Nel 1942 si iscrive al Partito Comunista. Tra il ‘42 e il 43’ è costretto in ospedale a Padova per il sospetto di una malattia incurabile che gli provoca anche allucinazioni, arrivando a ravvisare nelle macchie di umidità sui muri delle figure mostruose. Di questi anni la litografia presente in mostra che raffigura il Duomo di Padova, dove si notano degli occhi che osservano lo spettatore, in corrispondenza dei rosoni delle cupole della Basilica. Dagli anni ‘50 intesse rapporti con artisti stabilitisi a Roma come Guttuso, Treccani, Carlo Levi.