Il dipinto è uno dei più rilevanti fra quelli ad oggi noti di Pietro Mangarini - pittore molto attivo nel panorama romano. Datato 1906, Il vaso turchino mette in scena un interno borghese in cui siede una graziosa figura femminile, appoggiata ad un tavolo apparecchiato per la colazione. Le due tazze da tè e l’accenno di una seggiola vuota fanno pensare ad un commensale che si è da poco allontanato, lasciando la donna ai suoi pensieri, o forse alle sue letture. Colta di tre quarti, con la bella testa reclinata e il braccio sollevato a coprire il busto, la giovane ha la leggerezza di un’apparizione nel tenue controluce della veranda allagata da un chiarore diafano. All’incorporea fanciulla, isolata sulla sinistra davanti allo sfondo monocromo, tremolante di materia biaccosa capace di risaltare la soffice acconciatura viola e le piccole labbra rosse, risponde il ricco comparto di destra, dove l’abbondanza decorativa si estende dal motivo a sinuose geometrie floreali della tovaglia alle foglie stilizzate dell’albero esile oltre la vetrata aperta, intessendo un sofisticato scambio fra naturale e artificiale peculiare del linguaggio liberty. La tavolozza è giocata sulle tonalità fredde che declinano ogni sfumatura del turchese, del malva e del cobalto digradando fino al bianco, e tutte si condensano nel rialzo cromatico del vaso, svettante dall’esatto centro della composizione ad accogliere fiori dalle corolle gonfie spruzzate di giallo, unica nota calda, in un contrasto d’intenso effetto luminoso.
Titolo: Il vaso turchino
Autore: Pietro Mengarini
Data: 1906
Tecnica: Olio su tela
Esposto in: Pinacoteca il Divisionismo
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